La terapia orale antiaggregante con Efient® (prasugrel) è stata promossa in classe I per il trattamento della sindrome coronarica acuta senza sopraslivellamento del tratto ST (NSTE-ACS) dalle Linee Guida sulla rivascolarizzazione miocardica della Società Europea di Cardiologia (ESC) e dall’Associazione Europea di chirurgia cardio-toracica (EACTS).
Questo upgrade si aggiunge a quello già ottenuto dal farmaco per l’infarto grave, conosciuto anche come infarto del miocardio con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI), e conferma prasugrel – molecola scoperta da Daiichi Sankyo con il suo partner giapponese Ube Industries e sviluppata in partnership con Eli Lilly & Co – come terapia di prima linea nei pazienti affetti da sindrome coronarica acuta sottoposti a intervento coronarico percutaneo (ACS-PCI), come autorizzato dalla Commissione Europea nel 2009 per la prevenzione di eventi aterotrombotici in combinazione con aspirina.
Inoltre, un’analisi post-hoc sul trial Triton-Timi 38 basata sulla somministrazione di prasugrel per 12 mesi dimostra che il trattamento con prasugrel in accordo con l’indicazione europea porta a una significativa riduzione del 27 % del rischio relativo degli eventi ischemici (morte cardiovascolare, infarto miocardico non fatale o ictus non fatale, inclusa la trombosi da stent), rispetto a clopidogrel. Sul totale dei 13.608 pazienti coinvolti nello studio, ne sono stati selezionati retrospettivamente 10.074 per comparare efficacia e sicurezza tra i due gruppi di trattamento, prasugrel 10 mg e clopidogrel 75 mg, come dosi di mantenimento durante i primi 12 mesi di terapia. L’obiettivo chiave di efficacia in questa analisi era l’endpoint composito di morte cardiovascolare, infarto miocardico non fatale o ictus non fatale, mentre quello di sicurezza era la valutazione dei sanguinamenti maggiori non correlati a by-pass, secondo la classificazione TIMI. L’aumento significativo di questi sanguinamenti viene ridotto quando si rispetta l’indicazione europea (aumento non significativo a 12 mesi). Questa ulteriore analisi ha dimostrato che la durata della terapia è cruciale nel determinare l’efficacia.
La malattia cardiaca coronarica, che può evolvere in sindrome coronarica acuta, in UE è la più comune causa di morte, responsabile di più di 741.000 decessi ogni anno. L’infarto è la principale manifestazione della malattia cardiaca coronarica, che si presenta quando le arterie sono ristrette o ostruite da colesterolo e depositi di grasso. In alcuni casi la placca che ostruisce le arterie può disgregarsi e causare un trombo che blocca parzialmente o completamente l’afflusso di sangue al cuore, causando appunto la sindrome coronarica acuta. In molti casi l’arteria viene riaperta con un intervento coronarico percutaneo grazie al posizionamento di uno stent.