I prossimi anni potrebbero vedere una vera e propria rivoluzione nei test di tossicologia in vitro: il gruppo di ricerca guidato dall’oncologo Massimo Dominici sta sviluppando un nuovo approccio basato sull’uso di cellule staminali come “biosensori” in grado di rispondere attivamente alle sollecitazioni indotte dalla sostanza sotto esame.

Massimo Dominici
Massimo Dominici

 

Si possono così ottenere – oltre ai meri dati di citotossicità – anche maggiori informazioni sui meccanismi d’azione alla base della stessa e sull’impatto tessuto-specifico della sostanza rispetto ai metodi oggi in uso. Il metodo potrebbe, secondo i ricercatori che lo hanno sviluppato, ridurre fortemente il ricorso alla sperimentazione animale sia per i farmaci che per i dispositivi medici.
I nuovi laboratori, appena inaugurati presso il Tecnopolo del distretto biomedicale di Mirandola, lavoreranno in stretta sinergia con le aziende del tessuto industriale mirandolese allo scopo di rendere l’innovazione subito fruibile anche a livello produttivo. L’obiettivo non si esaurisce però ai dispositivi medici: i ricercatori dell’Università di Modena e Reggio Emilia stanno già sondando le autorità regolatorie internazionali per giungere all’applicazione del nuovo metodo anche in campo farmaceutico.

Per approfondire l’argomento, leggi l’intervista a Massimo Dominici su NCF di Dicembre:
Biosensori staminali