Campagna di informazione sulle malattie cardiovascolari femminili "Vivi con il cuore"

Le malattie cardiovascolari e l’infarto sono la prima causa di morte nelle donne, tuttavia la maggior parte di loro non ne è consapevole e spesso sottovaluta il rischio. Nella donna l’infarto può presentare caratteristiche differenti rispetto agli uomini con una maggior presenza di sintomi non specifici e sovente ignorati.

Campagna di informazione sulle malattie cardiovascolari femminili "Vivi con il cuore"
Campagna di informazione sulle malattie cardiovascolari femmin

Vivi con il Cuore è la prima campagna di informazione per riconoscere e prevenire l’infarto nella donna, con l’obiettivo di promuovere e sviluppare,attraverso una serie di strumenti informativi, la conoscenza e la consapevolezza delle patologie cardiovascolari e incentivare le donne a mettere in atto adeguate azioni preventive. L’iniziativa, promossa da Abbott, ha ottenuto il patrocinio di SIC, Società Italiana di Cardiologia, ARCA, Associazioni Regionali Cardiologi Ambulatoriali, SIPMeL, Società Italiana di Patologia Clinica e Medicina di Laboratorio e SIBioC – Medicina di Laboratorio, Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica.

Le malattie cardiovascolari e l’infarto sono la causa di morte più comune nella donna, con il 41,2% di tutti i decessi contro il 33,7% degli uomini.

In Italia per le malattie del sistema circolatorio muore mediamente una donna ogni 5 minuti.

La gran parte delle malattie del sistema circolatorio è imputabile alle malattie ischemiche del cuore (quali l’infarto del miocardio) e alle malattie cerebrovascolari (come l’ictus). Per le sole malattie ischemiche del cuore, per le donne si registrano 44.000 ospedalizzazioni e 3.500 decessi, cause considerate “evitabili” mediante interventi di prevenzione primaria.

Il rischio cardiovascolare

Nonostante il livello delle conoscenze sui fattori di rischio e il beneficio dimostrato nel mantenere il profilo di basso rischio fin dall’età più giovane, solo il 7% delle donne italiane mostra un profilo di rischio favorevole.

Studi epidemiologici hanno permesso di identificare i fattori di rischio cardiovascolari e hanno dimostrato la reversibilità di questo rischio. Attraverso la modificazione dei livelli dei fattori di rischio nei singoli individui si ottiene la riduzione degli eventi cardiovascolari nella popolazione.

Il rischio cardiovascolare è continuo, non esiste un livello soglia al di sotto del quale scompare: tutti abbiamo un rischio cardiovascolare, che dipende dalla combinazione di diversi fattori. Per contrastare le patologie cardiovascolari occorre favorire nella popolazione corretti stili di vita fin dalla giovane età in modo da mantenere, nel corso degli anni, un profilo di rischio cardiovascolare favorevole.

Essere a basso rischio vuol dire avere condizioni favorevoli, senza trattamenti farmacologici specifici, per tutti i fattori di rischio:

  • pressione arteriosa < 120/80 mmHg,
  • colesterolemia totale < 200 mg/dl,
  • indice di massa corporea < 25 kg/m2,
  • assenza di fumo e diabete

Il profilo di basso rischio cardiovascolare fa guadagnare anni di vita, riduce la morbosità coronarica, cerebrovascolare e di molte altre patologie cronico-degenerative, migliora la qualità di vita in età avanzata e riduce il costo dell’assistenza sanitaria.

FATTORI NON MODIFICABILI

Età: il rischio aumenta progressivamente con l’avanzare dell’età.

Sesso: il rischio è maggiore negli uomini rispetto alle donne in pre-menopausa. Dopo la menopausa, è analogo nei due generi.

Familiarità: è considerato un fattore di rischio avere parenti con eventi cardiovascolari in età giovanile (meno di 55 anni negli uomini e di 65 nelle donne). Il rischio di malattia coronarica è tanto maggiore quanto più diretto il grado di parentela.

FATTORI MODIFICABILI

Fumo: è considerato la maggior causa prevenibile di mortalità e morbilità in entrambi i sessi. Sembra che l’abitudine tabagica sia maggiormente pericolosa nelle donne rispetto agli uomini in quanto le donne metabolizzano la nicotina più rapidamente degli uomini (specie se assumono contraccettivi orali) e hanno le coronarie più piccole. Basta fumare 4-5 sigarette al giorno per raddoppiare il rischio di malattia coronarica.

Ipertensione arteriosa: è uno tra i fattori di rischio tradizionali maggiormente associati all’infarto miocardico acuto nella donna. La riduzione di 5 mmHg dei valori della pressione arteriosa minima può ridurre la mortalità cardiaca del 25% e la comparsa di ictus del 35%.

Colesterolo: nella donna dopo la menopausa si osserva in genere un aumento del colesterolo totale e di LDL oltre a un incremento dei trigliceridi, mentre il colesterolo buono (HDL) si modifica di poco o tende lievemente a ridursi. I livelli di colesterolo nel sangue sono fattori predittivi del rischio cardiovascolare in entrambi i sessi. I bassi valori di colesterolo HDL e l’aumento dei trigliceridi sembrano avere un valore predittivo maggiore nelle donne che negli uomini.

Diabete: la donna diabetica presenta un rischio particolarmente elevato di malattia coronarica rispetto all’uomo diabetico. Il diabete non solo annulla il “vantaggio femminile” che le donne generalmente hanno fino all’insorgere della menopausa, ma aumenta notevolmente anche il rischio di malattia cardiovascolare di 3-7 volte.

Peso: l’eccesso di peso affatica il cuore e aumenta la pressione arteriosa, i livelli di colesterolo cattivo e i trigliceridi. Essere in sovrappeso o obesi, soprattutto a livello addominale, costituisce un fattore predittivo indipendente di rischio cardiovascolare. La riduzione del peso corporeo di 10 Kg si traduce in una riduzione del rischio di ammalarsi di una malattia cardiovascolare del 35-50%, riduce di 10 mmHg la pressione arteriosa, dimezza i valori della glicemia a digiuno e riduce del 10% i livelli di colesterolo e del 30% i trigliceridi.

Sedentarietà: le persone che fanno poco movimento hanno un rischio doppio di avere un attacco cardiaco e tre volte maggiore di morire a seguito dell’attacco rispetto alle persone che svolgono regolarmente attività fisica.

Per una corretta stratificazione del rischio di malattia cardiovascolare, è necessario valutare il rischio globale, piuttosto che i singoli fattori di rischio.

Questa modalità di approccio consente di includere nella valutazione del rischio anche quelle variabili più marcate nel genere femminile. Ad esempio le malattie autoimmuni, la patologia tiroidea, le malattie reumatologiche, le malattie scheletriche come l’osteoporosi, ecc.

I sintomi dell’infarto femminile

I sintomi dell’infarto spesso sono differenti e a volte sottovalutati. Infatti, in genere, le donne arrivano più tardi degli uomini in ospedale, con esiti spesso più gravi. Inoltre, hanno una maggiore frequenza di complicanze e e di mortalità intraospedaliera dopo infarto del miocardio. La prima manifestazione clinica della cardiopatia ischemica nelle donne mostra un ritardo di almeno 10 anni rispetto agli uomini e può essere più grave.

Anche se il dolore toracico rimane un sintomo cruciale nell’infarto maschile e femminile, nella donna può presentare caratteristiche differenti per sede e tipologia con una maggior presenza di sintomi non-specifici. Il dolore toracico nella donna non è quasi mai tipico e si può presentare con dolore alle spalle, alla schiena, alla mandibola, oppure presentarsi con dispnea, nausea/vomito. Altri sintomi che accompagnano la patologia coronarica femminile possono essere dispnea, insonnia e agitazione. È stata descritta una diversità anche per gli stimoli in grado di scatenare il dolore: nell’uomo tipicamente l’esercizio fisico; nella donna l’esercizio mentale o gli eventi ad impronta emotiva importante.

Nelle donne i sintomi che si manifestano più spesso sono:

  • respiro corto o affannoso
  • nausea, dolori addominali e vomito
  • dolore alla schiena o alla mandibola
  • stanchezza profonda e inspiegabile

Inoltre, nelle donne sono più frequenti gli infarti “silenti”, non accompagnati, cioè, da alcuna sintomatologia clinica.

La campagna Vivi con il Cuore utilizza come supporto tecnologico il portale web www.viviconilcuore.it e una app disponibile gratuitamente su AppStore e Google Play per tablet e smartphone iOS e Android. All’interno del portale, si trova una miniera di informazioni sulle malattie del cuore, sulle differenze di genere, sui sintomi dell’infarto e le specificità nella donna con tanti consigli per attuare efficaci strategie salva-cuore e un semplice test per valutare il proprio stile di vita.