«Più della metà delle fatture elettroniche e dei pagamenti alle imprese bloccati per le richieste di personalizzazione da parte delle singole amministrazioni sanitarie».
«È scandaloso constatare che a un mese dall’entrata a regime della fatturazione elettronica il sistema, che avrebbe dovuto snellire le procedure e garantire pagamenti certi, si sia congestionato fin da subito e la pubblica amministrazione centrale si stia disinteressando alla faccenda, nonostante i numerosi solleciti di Assobiomedica all’Agenzia delle Entrate, all’Agenzia per l’Italia digitale e al ministero dell’Economia». A lanciare l’allarme è Assobiomedica, l’Associazione di Confindustria che rappresenta le imprese di dispositivi medici, a un mese dall’entrata in vigore della fatturazione elettronica per i pagamenti sanitari.
«Siamo sorpresi – dichiarano da Assobiomedica – delle numerose richieste da parte delle amministrazioni sanitarie di personalizzare i tracciati con l’inserimento di dati non previsti dalla normativa nazionale, ma resi di fatto obbligatori dagli enti. Si tratta di dati che comportano un aggravio gestionale ed economico per le imprese fornitrici, che va contro i principi per cui è stata concepita la fatturazione elettronica, ovvero la semplificazione delle procedure di pagamento. La situazione dei crediti, che negli ultimi due anni è nettamente migliorata, passando da 283 giorni di ritardo a 171, rischia di peggiorare drasticamente, vanificando anche gli effetti positivi del decreto sui ritardati pagamenti».