Con una conduzione rimasta nei decenni rigorosamente familiare, Wolhfarth è un produttore di pompe e di filtri indirizzati per lo più al confezionamento di farmaci e cosmetici, che dalla sede di Sordio, presso Lodi, dialoga con successo in tutto il mondo con i colossi del settore.
La storia della società ha avuto inizio con le intuizioni di Bruno Wolhfarth, il fondatore che, con un certo anticipo sui tempi, comprese le potenzialità dell’inox per le applicazioni di tipo farmaceutico e alimentare. Dalla sua conoscenza dei processi di lavorazione e dalla sua esperienza nella progettazione di macchine dedicate, sono sorti i brevetti e le tecnologie sulle quali la società lombarda basa a tutt’oggi la sua popolarità.
«Le nostre pompe», hanno detto a Notiziario Chimico Farmaceutico l’amministratrice Rossella Wolhfarth, figlia del capostipite, e il nipote di questi Marco Parapetti, attivo come responsabile tecnico-commerciale, «sono utilizzate per il trasferimento di liquidi, creme o pomate, alle linee di packaging. Dai recipienti di preparazione esse portano il prodotto alle confezionatrici, grazie alla loro forza auto-adescante, che è in grado di gestire anche sostanze di particolare densità e viscosità, quali per esempio pomate, emulsioni, creme per la cura del corpo».
Quanto invece ai filtri, che rappresentano l’altro fiore all’occhiello nel portfolio del costruttore, hanno la prerogativa di brillantare e di sterilizzare, mediante l’utilizzo di cartoni filtranti. La loro caratteristica è quella di avere piastre di forma rotonda, che consente cioè di non utilizzare guarnizioni, con un brevetto risalente a 50 anni fa, ma più che mai attuale, soprattutto in campo farmaceutico, dove la facilità di smontaggio e di pulizia è un dettaglio della massima importanza. «La filtrazione con cartoni filtranti consente di ottenere un prodotto brillante, mantenendone la corposità», hanno riferito i due intervistati, «e questa peculiarità risulta determinante quando si ha a che fare con le essenze, per esempio, o con i profumi e gli articoli di pregio, per i quali la brillantezza e la corposità sono dei valori fondamentali; e quando si gestiscono dei volumi produttivi relativamente contenuti, compresi fra un minimo di 500 e un massimo di 9.000 litri-ora».
La gamma di Wolhfarth vede fra i suoi protagonisti principali i filtri a piastre della serie Farminox, in grado di lavorare con cartoni filtranti di differente porosità, a seconda del grado di filtrazione che si intende ottenere. E accanto a questi le elettropompe Rapid, impiegate per il trasporto di prodotti fluidi, semifluidi e densi per le industrie farmaceutiche, cosmetiche, e per le più recenti realtà in espansione della cosmeceutica e dell’erboristica.
Inimitabili perché semplici
La semplicità del design è uno degli altri tratti distintivi della proposta societaria, e agevola le operazioni di smontaggio e pulizia delle macchine: «Ma è importante il fatto che ogni nostro manufatto sia ricavato da barre di acciaio inox piene», hanno detto Rossella Wolhfarth e Marco Parapetti, «per fresatura e tornitura. Essi non richiedono cioè lavorazioni di stampaggio né di rivestimento anti-porosità, presentando un grado di rugosità superficiale già perfetto, del tutto in linea con le norme di riferimento».
Proprio l’adeguamento alle normative ha rappresentato uno dei passaggi cruciali dell’evoluzione del produttore lodigiano, facilitato a lungo dal carico innovativo delle sue tecnologie, ma in seguito inevitabilmente costretto a ulteriori ricerche, sfociate però in altrettanti vantaggi sulla concorrenza. «Nelle nostre produzioni», hanno argomentato Rossella Wolhfarth e Marco Parapetti, «le componenti meccaniche sono difficilmente modificabili e la loro concezione ispirata alle idee di originalità, di pulizia e di semplicità, è destinata a durare nel tempo, tanto che i nuovi Ingegneri di nostri importanti clienti storici, come Lepetit, Pfizer, Bayer, Manetti & Roberts, Laboratori Derivati Organici, ne apprezzano il design innovativo, a circa mezzo secolo dai primi brevetti. Quello su cui invece si può fare ricerca e innovazione sono le giranti in elastomero all’interno delle elettropompe e i componenti elettrici.
Certificati per la qualità
I materiali impiegati per la costruzione delle macchine destinate all’industria farmaceutica devono rispondere alle normative europee dei materiali a contatto. «Per questo motivo», hanno detto Wolhfarth e Parapetti, «indirizziamo la ricerca soprattutto sui materiali che compongono le giranti inserite all’interno delle elettropompe, dal momento che il corpo della pompa e gli elementi del filtro non hanno problemi di idoneità, essendo ricavati dalla barra piena di acciaio AISI 316L. Inoltre», hanno proseguito gli intervistati; «abbiamo realizzato le giranti in silicone bianco, certificato FDA e stiamo realizzando le giranti in neoprene certificato FDA e resistente all’alcool. Per l’industria chimica, le giranti in Dutral garantiscono la resistenza agli acidi, ed è nostra intenzione proseguire sulla strada della ricerca di materiali sempre più resistenti e versatili per consentire l’utilizzo con la più vasta gamma di prodotti possibile. Del resto non facciamo che seguire le orme del fondatore della società, che per il contatto con sostanze particolarmente acide e aggressive ha introdotto l’uso del Titanio anziché dell’acciaio per la costruzione del corpo pompa».
Per quanto riguarda l’equipaggiamento elettrico delle elettropompe, Wolhfarth è certificata Tüv per le esecuzioni Atex, richieste per l’impiego in ambienti potenzialmente esplosivi, spesso presenti nelle industrie chimiche e farmaceutiche. I motori elettrici seguono l’attuale evoluzione, in ottemperanza alle normative per il risparmio energetico.
Il modello di business adottato da Wolhfarth si rivolge direttamente agli utilizzatori italiani e stranieri: «Spesso, le multinazionali con sede in Italia richiedono le nostre macchine per i loro nuovi stabilimenti all’estero», hanno affermato con soddisfazione Rossella Wolhfarth e Marco Parapetti, «e nonostante la nostra piccola dimensione in questo modo, dopo 50 anni di attività, siamo presenti in molte parti del mondo. Nell’Unione Europea, esportiamo soprattutto in Belgio, Francia e Germania, ma intravediamo ancora ampi spazi di crescita. Per incrementare le nostre esportazioni stiamo per tornare a partecipare alle più importanti fiere, a cominciare dal prossimo Simei a Milano. Tuttavia crediamo sia giusto procedere per piccoli passi, lasciando sempre un margine di espansione futura».
Intanto il produttore, che ha celebrato proprio quest’anno il cinquantesimo anniversario della sua attività, esporta in Paesi quali la Giordania, dove serve l’industria veterinaria, farmaceutica e cosmetica; gli Emirati Arabi Uniti, fra i leader per la produzione di profumi, e non da ultimo a Cuba, con cui, hanno riferito e concluso gli intervistati, «intratteniamo rapporti commerciali di reciproca stima e soddisfazione da oltre vent’anni, con la fornitura di filtri e pompe per il settore farmaceutico, degli emoderivati, e della dermocosmesi farmaceutica».