Boehringer Ingelheim ha annunciato con un comunicato e una conferenza stampa a Berlino, una nuova strategia e un piano d’investimenti in Ricerca & Sviluppo. L’investimento totale che l’azienda ha dichiarato, sarà di 11 miliardi di euro, di cui 5 miliardi in Ricerca & Sviluppo preclinici e 1,5 miliardi in collaborazioni con partner esterni nell’ambito della cosiddetta “open innovation”.
La nuova strategia di Ricerca & Sviluppo
Elemento centrale della nuova strategia è la maggior focalizzazione su collaborazioni con partner esterni, mantenendo una robusta organizzazione di Ricerca & Sviluppo interna. Questo approccio mira a sviluppare ulteriormente la propria forza e l’esperienza nelle aree terapeutiche core e, al contempo, espanderne i confini, attingendo alla ricchezza di ricerche originali in ambito biomedico a livello internazionale attraverso l’open innovation.
Collaborazione con partner per tutta la catena di valore di Ricerca & Sviluppo
L’open innovation è diventata una parte fondamentale della scoperta farmaceutica. L’organizzazione di Ricerca & Sviluppo di Boehringer Ingelheim collabora con la comunità scientifica per inserire nelle proprie attività una gamma di opportunità innovative.
In primo luogo, lo fa attraverso accordi bilaterali di collaborazione con ricercatori del mondo accademico e aziende biotecnologiche, che offrono importanti punti di partenza per progetti di scoperta farmaceutica.
L’azienda ha anche annunciato nuove collaborazioni con quattro partner scientifici per arricchire la Ricerca & Sviluppo con nuovi approcci terapeutici per chi soffre di malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI). Si tratta delle collaborazioni con l’Icahn School of Medicine del Mount Sinai, il Massachusetts General Hospital, lo Scripps Research Institute e il Weill Cornell Medicine. Queste quattro collaborazioni sono volte a individuare e convalidare nuovi possibili target terapeutici e biomarcatori per rispondere a importanti bisogni insoddisfatti di terapia per coloro che soffrono di malattie infiammatorie croniche intestinali, quali il morbo di Crohn e la rettocolite ulcerosa. Boehringer Ingelheim ha, inoltre, stipulato accordi in esclusiva con la coreana Hanmi Pharmaceuticals per lo sviluppo di una terapia mirata anti-EGFR di terza generazione per il tumore polmonare e con la californiana Circuit Therapeutics per applicare la tecnica dell’optogenetica al fine di individuare nuove terapie per disturbi psichiatrici e malattie cardiometaboliche.
In secondo luogo, lo fa attraverso partnership pubblico-privato, quali lo Structural Genomics Consortium (SGC- consorzio per la genomica strutturale), l’Innovative Medicines Initiative (IMI) e il G-protein coupled receptor (GPCR) Consortium (consorzio dedicato ai recettori accoppiati a proteine G). Boehringer Ingelheim partecipa già attivamente a due di queste partnership pubblico-privato di successo e recentemente ha aderito anche al Consorzio GPCR.
In terzo luogo, lo fa attraverso iniziative di crowdsourcing con organizzazioni quali InnoCentive e BioMed X InnovationCenter al fine di trovare ricercatori con idee brillanti, per affrontare sfide mediche rilevanti. Boehringer Ingelheim e BioMed X Innovation Center hanno recentemente annunciato che stanno accogliendo in un centro d’eccellenza accademico a Heidelberg, ricercatori cui forniranno opportune infrastrutture e una mentorship per lavorare su nuovi approcci epigenetici alla broncopneumopatia cronica ostruttiva.
Inoltre, Boehringer Ingelheim investe nell’Istituto di Patologia Molecolare di Vienna, per sostenere la ricerca di base e una rete internazionale di ricercatori, elementi essenziali per lo sviluppo di ricerche originali.
Infine, il venture capitalfund di Boehringer Ingelheim, istituito nel 2010, con un impegno iniziale di capitale di 100 milioni di euro, attualmente investe in un portafoglio di 13 start-up diverse che lavorano su nuovi approcci per lo sviluppo di possibili terapie future.