È disponibile anche in Italia il sistema di ablazione a radiofrequenza per tessuto osseo OsteoCool di Medtronic per il trattamento dei tumori ossei benigni e delle lesioni metastatiche maligne a carico dell’apparato scheletrico, compreso il corpo vertebrale.

All’Istituto Nazionale dei Tumori – IRCSS ‘Fondazione Pascale’ di Napoli sono state eseguite le prime procedure.

OsteoCool è un sistema di ablazione a radiofrequenza per tumori ossei che coniuga terapia del dolore e cura vera e propria della malattia a livello locale
OsteoCool è un sistema di ablazione a radiofrequenza per tumori ossei che coniuga terapia del dolore e cura vera e propria della malattia a livello locale

OsteoCool™ è un sistema di ablazione a radiofrequenza, con due sonde raffreddate ad acqua ad azione simultanea. La sua peculiarità consiste nell’utilizzo di energia ad alta frequenza in modo mirato per la distruzione delle cellule tumorali.

Il sistema OsteoCool, che ha ottenuto l’approvazione dell’FDA nel gennaio 2016 e il marchio CE nell’aprile scorso, ha ricevuto, inoltre, il via libera all’ampliamento delle indicazioni per l’utilizzo, nei casi indicati, del cemento osseo Kyphon Xpede® per una successiva procedura di cementoplastica (vertebroplastica o cifoplastica).

Le metastasi ossee

Il 60-70% dei pazienti oncologici sviluppa metastasi ossee prevalentemente da tumore primario della mammella, della prostata, del fegato o dei polmoni e il 70% dei pazienti con tumore osseo metastatico sviluppa almeno una lesione a livello della colonna vertebrale.

«Il dolore è il sintomo più comune associato alle metastasi della colonna vertebrale, è spesso progressivo e compromette in modo significativo la qualità di vita del paziente – dichiara Arturo Cuomo, direttore della Struttura Complessa di Anestesia, Rianimazione e Terapia Antalgica dell’Istituto Nazionale dei Tumori – IRCSS ‘Fondazione Pascale’ di Napoli, il primo Centro in Italia ad aver utilizzato il  sistema OsteoCool  – La terapia delle metastasi è, dunque, importante sia per il dolore in sé sia per il rischio di complicanze ulteriori quali fratture o crolli vertebrali, con riduzione notevole della mobilità della colonna sia, in definitiva, per la prognosi stessa della malattia».

«Le patologie metastatiche della colonna vertebrale vengono spesso trattate con interventi mininvasivi, come la cifoplastica o la vertebroplastica – continua Arturo Cuomo – e il sistema OsteoCool rappresenta un’ulteriore evoluzione dell’approccio terapeutico alla patologia, in quanto permette non solo di eliminare il dolore e consolidare la vertebra metastatica, ma, mediante l’utilizzo contemporaneo della radiofrequenza, anche di distruggere il tessuto tumorale. Ci troviamo di fronte, dunque, a un sistema assolutamente innovativo, che per la prima volta coniuga la terapia del dolore alla cura vera e propria della malattia a livello locale».

Possibilità di personalizzazione del trattamento con OsteoCool

Il sistema è a temperatura controllata e impiega sonde con raffreddamento interno ad acqua, per impedire il surriscaldamento dei tessuti circostanti durante l’intervento. Le sonde bipolari sono disponibili in tre lunghezze e possono essere impiegate per diverse esigenze di intervento e caratteristiche del paziente.

«Ogni singolo paziente ha peculiarità che possono essere diverse nella forma della metastasi, nelle dimensioni, nella localizzazione all’interno del corpo vertebrale – dichiara Luca Serra, responsabile del Servizio di Chirurgia Vertebrale Oncologica presso l’Istituto Nazionale dei Tumori – IRCSS ‘Fondazione Pascale’ di Napoli – per questo motivo, le sonde di radiofrequenza di questo nuovo sistema possono essere localizzate in modo estremamente preciso nella zona dove sono presenti cellule tumorali, distruggendole. In una prima fase, dunque è possibile agire in modo mirato sulla metastasi con l’ablazione a radiofrequenza, e in un secondo momento, attraverso lo stesso canale di accesso alla vertebra, procedere alla stabilizzazione della vertebra stessa attraverso un’iniezione di cemento».

«In alcuni casi, l’intervento deve essere ripetuto su segmenti vertebrali diversi, a distanza di tempo – aggiunge Luca Serra – Tuttavia, trattandosi di una procedura mininvasiva, eseguita in anestesia locale, è indicata anche in pazienti debilitati, sottoposti a terapie con chemioterapici o radioterapia, che non possono essere interrotte».

«Si tratta di pazienti con una qualità di vita assai compromessa – conclude Luca Serra – nei quali il problema principale è il dolore. Per questo motivo, la possibilità di dare da un lato sollievo al dolore con un trattamento specifico sulla neoplasia vertebrale e dall’altro stabilità al corpo vertebrale con la cementoplastica rende questo nuovo sistema di ablazione a radiofrequenza estremamente promettente».