La nuova formulazione di mometasone furoato in crema a rapido assorbimento per dermatite atopica e psoriasi mira a migliorare l’aderenza alla terapia. Lo spiegano gli esperti della SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia).

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È stata studiata una nuova formulazione di mometasone furoato in crema a rapido assorbimento per superare la corticofobia e migliorare l’aderenza alla terapia nella dermatite atopica e nella psoriasi

La formulazione non unge grazie alla concentrazione di acqua maggiore rispetto alle formulazioni di uso comune, ma si è dimostrata altrettanto efficace in termini di effetto anti-infiammatorio e di riduzione dello score di severità dei segni della psoriasi.

Il mometasone furoato per uso topico è riconosciuto come il trattamento standard per le patologie infiammatorie della cute. Grazie al giusto equilibrio tra potenza e basso rischio di effetti avversi sistemici, la nuova formulazione, oltre a vantare un documentato profilo di sicurezza ed efficacia, è stata studiata per superare i limiti finora propri di questo farmaco, in termini di accettabilità, spalmabilità, facilità di applicazione e facilità di conservazione.

La nuova formulazione di mometasone furoato in crema a rapido assorbimento per dermatite atopica e psoriasi

«L’efficacia clinica del mometasone, come di tutti gli steroidi topici – spiega Giampiero Girolomoni, direttore della Dermatologia dell’Azienda Universitaria Integrata di Verona – non dipende solo dalla potenza effettiva, ma anche dalle caratteristiche “cosmetiche” della preparazione, che la rendono più o meno gradevole al paziente, incidendo quindi sulla aderenza del paziente alla terapia prescritta. La nuova formulazione è una crema a rapido assorbimento, che non unge. Questo risultato si è raggiunto aumentando la concentrazione di acqua fino al 50%, quindi con una percentuale molto superiore a formulazioni di uso comune che ne contengono circa tra il 3%-33%».

Confronto tra formulazioni di mometasone furoato

«Un recente studio multicentrico, randomizzato, in doppio cieco – continua Girolomoni – ha confrontato queste due tipologie preparazioni in termini di efficacia e aderenza all’uso da parte di pazienti affetti da psoriasi. In particolare si è osservato che la presenza di una bassa concentrazione di acqua conferisce alla preparazione un odore più intenso, un aspetto lucido e granuloso, più occlusivo sulla cute, con la persistenza di un film bianco dopo l’applicazione, tutti aspetti percepiti negativamente dal paziente e che vengono significativamente ridotti dall’aggiunta di acqua. Il risultato finale è che la nuova preparazione di mometasone furoato arricchita di acqua, oltre ad essere più gradita ai pazienti, è altrettanto efficace in termini di effetto anti-infiammatorio e di riduzione dello score di severità dei segni».

La corticofobia

Secondo gli esperti della SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia) la classe dei corticosteroidi topici, ai vari livelli di potenza, rappresenta di fatto la terapia anti-infiammatoria topica più efficace per la DA e la psoriasi. Il punto focale, tuttavia è chiarire alcuni aspetti che negli anni ne hanno fortemente limitato l’uso da parte dei pazienti, principalmente a causa dei fattori: “corticofobia”, ovvero il timore degli effetti collaterali dei farmaci a base di cortisone, e di vecchie formulazioni poco attente alle esigenze dei pazienti.

La “corticofobia” riguarda fino al 50% dei pazienti con DA e limita fortemente l’uso delle terapie anti-infiammatorie che a livello topico sono considerate il trattamento standard per le patologie infiammatorie della cute.

Conseguenze della scarsa aderenza ai trattamenti topici nella dermatite atopica

«Fino al 50% dei pazienti con DA – spiega Giampiero Girolomoni – sono preoccupati o considerano negativamente l’uso dei cortisonici, per paura degli effetti collaterali. Il timore è spesso generato da una conoscenza insufficiente delle differenze tra vecchi e nuovi farmaci e del modo appropriato di usarli. La prima conseguenza è un utilizzo sbagliato della terapia, con la tendenza dei pazienti a considerare questi farmaci come una sorta di ultima risorsa da assumere solo quando la mattia è gravemente peggiorata».

«Le evidenze scientifiche – continua Girolomoni – chiariscono invece come i possibili effetti collaterali siano ben noti agli specialisti e i rischi possano essere facilmente minimizzati; precisano come non tutti i composti siano uguali ed esistano sostanziali differenze di formulazione per efficacia e tollerabilità e infine attribuiscono alla fase di dialogo tra medico e paziente una grande importanza, proprio per trasmettere le raccomandazioni su quando e quanto applicare i preparati topici».

La Dermatite Atopica (DA) è la più comune malattia infiammatoria cronica della cute, colpisce dal 5% al 20% dei bambini e dall’3% al 8% degli adulti.

Conseguenze della scarsa aderenza ai trattamenti topici nella psoriasi

Per quanto riguarda la psoriasi il problema principale, secondo gli esperti è la scarsa aderenza ai trattamenti topici. Fino a un paziente su due non effettua la terapia, mentre fino al 75% utilizza i farmaci in maniera inadeguata.

«Le conseguenze – dichiara Antonio Costanzo, direttore Unità di Dermatologia Humanitas University di Milano – sono molteplici, tra le principali ricordiamo: una ridotta efficacia delle terapie con persistenza e probabile aggravamento della malattia, un evidente peggioramento del rapporto con il medico, e infine un certificato aumento dei costi sanitari dovuto all’incremento del numero delle visite e allo spreco di farmaci mal impiegati».

La psoriasi colpisce fino al 3% della popolazione italiana. La maggior parte dei casi sono forme lievi che si trattano con farmaci topici. Studi consolidati nei pazienti con psoriasi dimostrano come nei pazienti si registri una mancanza di aderenza alla terapia dei farmaci topici pari all’80%, tra non acquisto dei farmaci prescritti (30%) e terapia non assunta correttamente (50%).