Prisma®Skin è una medicazione solida idrosolubile per le ulcere cutanee. È costituita da un biofilm che veicola glicosaminoglicani direttamente nel letto della lesione.
Prisma Skin di Mediolanum Farmaceutici è una tecnologia avanzata che favorisce la formazione del tessuto di granulazione.
Si appoggia su ferite e lesioni difficili, in primis ulcere cutanee venose croniche, e porta direttamente nel letto della lesione i benefici dei glicosaminoglicani (Gags), le cui proprietà terapeutiche sono già ben note ai vulnologi e agli altri specialisti che si occupano delle patologie legate alla circolazione periferica. La medicazione con Prisma Skin, in particolare, favorisce la formazione del tessuto di granulazione attraverso un’azione diretta e immediata sulla ferita.
«Si tratta di una medicazione attiva sotto forma di biofilm, molto utile nel trattamento delle ulcere croniche, indipendentemente dalla loro eziologia – sottolinea Francesco Petrella, referente aerea per la formazione e l’indirizzo rete aziendale di riparazione tissutale Asl Napoli 3 Sud e Presidente AIUC (Associazione Italiana Ulcere Cutanee) – Si basa sull’azione fondamentale dei suoi componenti, tra i quali la miscela di Gags “mesoglicano”, molecola sviluppata da Mediolanum, in grado di interagire a livello locale sulle citochine pre-infiammatorie del tessuto».
Le ulcere croniche sono quelle ferite che non guariscono completamente, perché causate da patologie di diversa natura: fra queste, principalmente, ci sono i problemi vascolari di difficile risoluzione.
«Il nuovo dispositivo medico – prosegue Francesco Petrella – che deve essere utilizzato dal personale sanitario nel rispetto delle Wound Bed Preparation, è in grado di agire in maniera diretta sulla ferita. Prisma Skin rilascia una significativa dose di Gags, componenti della matrice extracellulare che favoriscono la risposta delle citochine, responsabili del meccanismo di ricostruzione del tessuto lesionato».
Prisma® Skin oltre a stimolare la formazione del tessuto di granulazione, forma una barriera protettiva sulla lesione e contribuisce a mantenere un microambiente favorevole al processo di cicatrizzazione.
«Il biofilm adagiato sulla ferita – conclude Francesco Petrella – è compatibile con tutti i presidi per medicazioni secondarie presenti sul mercato ed è utilizzabile per le ulcere che vanno dal 1° al 3° stadio, costituendo così un aiuto importante anche per i casi di ulcere croniche di notevole gravità, che colpiscono spesso i pazienti allettati o non più autosufficienti; può inoltre essere usato sotto elastocompressione».