La CE concede l’AIC a tenofovir alafenamide per l’epatite cronica B in pazienti dai 12 anni e 35 kg.

Studi clinici hanno dimostrato, a parità di efficacia, miglioramenti dei parametri di sicurezza ossea e renale da parte di Vemlidy® rispetto ad altre soluzioni in commercio per il trattamento dell’epatite cronica B (HBV).

epatite B

Gilead Sciences ha annunciato che la Commissione Europea ha concesso l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio (AIC) per tenofovir alafenamide, TAF (Vemlidy®∇) 25 mg, una compressa da assumere una volta al giorno per il trattamento dell’infezione da virus dell’epatite cronica B (HBV) negli adulti e negli adolescenti (a partire dai 12 anni e con peso corporeo di almeno 35 kg).

L’Autorizzazione all’Immissione in Commercio consente la commercializzazione di TAF nei 28 Paesi dell’Unione Europea, oltre a Norvegia e Islanda.

«Trattandosi della prima nuova terapia per l’epatite cronica B approvata in Europa dopo quasi un decennio, questa decisione segna un passo avanti nella gestione di una malattia progressiva e potenzialmente fatale, da cui sono affetti 13 milioni di persone in Europa – ha dichiarato Pietro Lampertico, responsabile del dipartimento di Gastroenterologia ed Epatologia presso la Fondazione IRCCS Ca’ Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano. – Con l’invecchiamento dei pazienti, il trattamento di una malattia cronica come l’epatite B può presentare numerose sfide, e i miglioramenti dei parametri di sicurezza ossea e renale dimostrati da TAF rispetto a TDF fanno di questa molecola un’importante nuova opzione terapeutica per i pazienti».

«TAF riflette l’impegno costante di Gilead nel migliorare e semplificare i trattamenti per le persone con malattie infettive croniche, tra le quali l’epatite B, mentre l’azienda prosegue nella ricerca di trattamenti per la cura della malattia – ha dichiarato Norbert Bischofberger, PhD, vicepresidente esecutivo della divisione Ricerca e Sviluppo e Chief Scientific Officer di Gilead Sciences. – Confidiamo di poter rendere TAF disponibile in tutta l’Unione Europea il più presto possibile».

Tenofovir alafenamide (TAF)

TAF è un nuovo profarmaco mirato del tenofovir che ha dimostrato un’efficacia antivirale simile a quella di Viread® (tenofovir disoproxil fumarato, TDF) 245 mg, ma a un decimo della dose. I dati mostrano che TAF può essere somministrato a un dosaggio più basso, con una minore concentrazione plasmatica di tenofovir in quanto vanta una maggiore stabilità plasmatica e permette di rilasciare in modo più efficiente tenofovir negli epatociti rispetto a TDF. Grazie a una ridotta esposizione a tenofovir, nel corso degli studi clinici TAF è stato associato a un miglioramento dei parametri di sicurezza renale e ossea rispetto a TDF.

L’approvazione di TAF è supportata dai dati a 48 settimane provenienti da due studi internazionali di Fase III (Studio 108 e Studio 110) condotti in 1298 pazienti adulti con infezione cronica da HBV.

Lo Studio 108 ha randomizzato 425 pazienti HBeAg-negativi a ricevere TAF o TDF; lo Studio 110 ha randomizzato 873 pazienti HBeAg-positivi a ricevere TAF o TDF.

Entrambi gli studi hanno soddisfatto il loro endpoint primario di non inferiorità a TDF, in base alla percentuale di pazienti con epatite cronica B con livelli plasmatici di HBV DNA inferiori a 29 UI/ml alla settimana 48 di terapia. I pazienti nei bracci di trattamento con TAF hanno anche registrato tassi numericamente più elevati di normalizzazione dei livelli sierici di alanina aminotransferasi (ALT).

Entrambi gli studi hanno dimostrato che TAF e TDF sono ben tollerati dai pazienti; il tasso di sospensione dovuta a eventi avversi è stato rispettivamente pari all’1 e all’1,2%.

Gli eventi avversi più comuni riportati con entrambi i trattamenti sono stati diarrea, vomito, nausea, dolore addominale, distensione addominale, flatulenza, affaticamento, cefalea, capogiri, rash cutaneo, prurito, aumento della ALT e artralgia.

Sebbene la valutazione dell’endpoint primario sia stata effettuata alla settimana 48 di trattamento, alla settimana 72, con il trattamento continuato con TAF, sono state mantenute sia la soppressione virale sia le risposte biochimiche e sierologiche.

La valutazione della sicurezza include le analisi effettuate sia alla settimana 48 sia alla settimana 72 di trattamento (durata mediana dell’esposizione: 88 settimane), e gli endpoint di sicurezza hanno incluso sia i cambiamenti rispetto al basale della densità minerale ossea a livello dell’anca e della colonna vertebrale, sia i cambiamenti rispetto al basale della creatinina sierica e del eGFR (velocità stimata di filtrazione glomerulare), due indicatori chiave della salute del rene. In entrambi gli studi, alle settimane 48 e 72 le variazioni dei parametri di sicurezza renali e ossei hanno favorito i gruppi di trattamento con TAF.

Vemlidy è stato approvato dalla US Food and Drug Administration il 10 novembre 2016 per il trattamento dell’infezione cronica da HBV negli adulti con malattia epatica compensata, e dal Ministero della salute, del lavoro e degli affari sociali giapponese il 19 dicembre 2016 per la soppressione della replicazione virale nei pazienti con epatite cronica B con evidenza di replicazione del virus dell’epatite B e con funzionalità epatica anomala.

Il triangolo indica che il prodotto è sottoposto a monitoraggio supplementare.