Paliperidone palmitato per la schizofrenia è rimborsabile in Italia in seguito alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto di rimborsabilità di AIFA. La nuova terapia trimestrale è frutto dell’impegno in ricerca & sviluppo di Janssen.

Paliperidone palmitato per la schizofrenia è rimborsabile in Italia come iniezione trimestrale destinata a migliorare l'aderenza alla terapia
Paliperidone palmitato per la schizofrenia è rimborsabile in Italia come iniezione trimestrale destinata a migliorare l’aderenza alla terapia

I farmaci LAI (Long Acting Injectables, farmaci a lunga durata d’azione) hanno contribuito a modificare la terapia antipsicotica aprendo la strada alla liberazione dal pensiero della malattia e delle ricadute.

LAI permettono intervalli di somministrazione più lunghi rispetto ai farmaci orali.

Indicazione approvata di paliperidone palmitato

Paliperidone palmitato trimestrale è ora disponibile in Italia per il trattamento della schizofrenia nei pazienti adulti in condizioni clinicamente stabili con paliperidone palmitato a somministrazione mensile.

L’approvazione da parte della Commissione Europea risale a maggio 2016 ed è stata conseguente a un parere positivo che ha raccomandato l’approvazione di paliperidone palmitato a iniezione trimestrale da parte del Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ad aprile 2016. Questa approvazione consente la commercializzazione di paliperidone palmitato a iniezione trimestrale in tutti i 28 Stati Membri dell’Unione Europea così come nei Paesi dello Spazio Economico Europeo (Norvegia, Islanda e Liechtenstein).

Il modello farmaco-economico di costo-efficacia di paliperidone palmitato trimestrale

Il modello farmaco-economico di costo-efficacia dimostra che paliperidone palmitato trimestrale determina un miglioramento della qualità di vita, in termini di ricadute, eventi avversi e preferenza del paziente.

«Paliperidone palmitato iniezione trimestrale ha la potenzialità per comportare un risparmio di costi per la struttura che lo utilizza. Questo perché il costo mensile della terapia rimane invariato: questa innovazione non determinerà alcun costo aggiuntivo per il Sistema Sanitario, con in più il vantaggio di poter generare un risparmio grazie alla riduzione dei costi correlati alla gestione del paziente, con un minor rischio di ricadute» – conclude Massimo Scaccabarozzi.

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