Octocog alfa protein free da cellule BHK per l’emofilia A permette di ridurre il numero di infusioni settimanali con un miglior profilo farmacocinetico rispetto al predecessore Octocog alfa.

Octocog alfa protein free da cellule BHK per l'emofilia A nella pratica clinica ha assicurato la protezione dai sanguinamenti con una frequenza di somministrazione ridotta
Octocog alfa protein free da cellule BHK per l’emofilia A nella pratica clinica ha assicurato la protezione dai sanguinamenti con una frequenza di somministrazione ridotta

«Semplicità di utilizzo, migliorati parametri farmacocinetici e flessibilità dei regimi di trattamento in relazione alle esigenze cliniche individuali sono le tre caratteristiche principali del nuovo farmaco di Bayer octocog alfa protein free da cellule BHK, già dimostrate negli studi Leopold che ora vengono confermate nella real life anche in Italia» – afferma Antonio Coppola del centro emofilia di Parma.

«Il farmaco è un fattore VIII ricombinante indicato per il trattamento dell’Emofilia A nei pazienti di tutte le fasce d’età. Negli studi clinici ha dimostrato di mantenere l’emostasi e di proteggere dai sanguinamenti i pazienti, quando usato in regime di profilassi due o tre volte alla settimana – continua Antonio Coppola. – Octocog alfa protein free da cellule BHK è il successore di octocog alfa già in commercio da molti anni, una molecola ben nota che presenta innovazioni tecnologiche nel processo produttivo, sia in termini di sicurezza che di purezza del prodotto».

Se ne è discusso sabato 11 novembre 2017 a Napoli, nel corso del simposio Bayer, organizzato in occasione del XVI Convegno Triennale sui Problemi Clinici e Sociali dell’Emofilia dell’Associazione Italiana Centri Emofilia (AICE).

L’evento ha riunito nel capoluogo partenopeo medici ematologi che si sono confrontati sulle principali tematiche riguardanti l’emofilia.

Il simposio, intitolato “Dall’innovazione alla protezione nella Real Life: l’impegno Bayer nel presente e nel futuro”, è stato l’occasione per discutere come le caratteristiche innovative di questa molecola, presentate negli studi Leopold, siano validate dalla pratica clinica in Italia.

Il nuovo octocog alfa di Bayer è disponibile in circa l’80% delle regioni italiane. Il Centro emofilia di Catanzaro è stato uno dei primi ad utilizzarlo:

«Nel nostro Centro – ha dichiarato Rita Santoro, direttore del Centro – abbiamo già numerosi pazienti in trattamento con il nuovo farmaco. Ad esempio, in un paziente adulto, abbiamo ottenuto risultati eccellenti, sia in termini di aderenza sia di protezione. Il paziente presentava un quadro clinico complesso con gravi problemi articolari e comorbilità. Il nuovo farmaco di Bayer ha consentito di modificare lo schema terapeutico, da tre a due infusioni alla settimana e, grazie al migliorato profilo farmacocinetico, anche il controllo dei sanguinamenti».

Octocog alfa protein free da cellule BHK viene utilizzato anche in età pediatrica:

«Abbiamo in cura un bambino affetto da Emofilia A grave con problemi di emartri – ha spiegato Erminia Baldacci, Centro emofilia Policlinico Umberto I Roma – con una profilassi iniziata in età molto precoce. Il piccolo è passato al nuovo farmaco di Bayer. Questo ha fatto osservare una persistenza di livelli più alti di FVIII nel sangue, assicurando quindi al paziente una maggiore protezione dai sanguinamenti».

Bay 94-9027, farmaco ad azione prolungata in attesa di AIC e nuove prospettive terapeutiche per l’emofilia

L’impegno di Bayer è sia nel presente sia nel futuro. È già stata presentata in Europa la domanda per l’autorizzazione in commercio di un prodotto ‘long acting’ (Bay 94-9027) che ha una durata d’azione prolungata che potrebbe permettere una somministrazione anche ogni 7 giorni.

«Bayer sta procedendo nella ricerca su una nuova categoria di farmaci che consente di trattare tutti i pazienti affetti da Emofilia A e B, anche in quelli che hanno sviluppato inibitori, e che vengono somministrati sottocute invece che per via endovenosa con cadenza settimanale. Procedono anche gli studi sulla terapia genica dalla gene therapy al gene editing» – ha commentato Franco Pamparana, direttore medico di Bayer.

«Il trattamento dell’emofilia – ha concluso Cristina Santoro, Centro emofilia Policlinico Umberto I Roma – sta cambiando rapidamente e continuerà a evolvere nei prossimi anni. Alla terapia sostitutiva con i nuovi fattori della coagulazione a lunga emivita, si affiancheranno nuove terapie non più sostitutive per i pazienti affetti da Emofilia a A o B, con e senza inibitori. Questi nuovi farmaci, ad oggi in fase di sviluppo da parte di Bayer, consentiranno una terapia meno invasiva per via sottocutanea anziché endovenosa, e ridurranno ulteriormente la frequenza di somministrazione. Infine, le prospettive per la terapia genica sembrano essere molto più concrete alla luce dei recenti progressi nella sperimentazione clinica dei pazienti con deficit di fattore IX».

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