I social media stanno diventando un mezzo di comunicazione importante anche per le Agenzie regolatorie che hanno aperto diversi account e li usano anche per comunicare le loro decisioni e gli avvertimenti relativi alla sicurezza dei farmaci (Drug Safety Communication). Purtroppo spesso le Autorità non riescono ad utilizzare i social media in modo ottimale e sfruttano le potenzialità della rete e dei social.
“FDA dovrebbe prendere in considerazione strategie per disseminare più attivamente informazioni sulla sicurezza attraverso i social media, soprattutto quando la comunicazione richiede aggiornamenti. FDA poi potrebbe collaborare attivamente con siti come Wikipedia, che i cittadini consultano frequentemente per trovare informazioni sui farmaci” sottolinea Aaron Kesselheim, coordinatore di una ricerca, condotta con il finanziamento di FDA, sulla comunicazione social e online di due DSC relative a zolpidem del 2013.
FDA aveva pubblicato le DSC sul suo sito. La prima DSC (relativa al rischio di compromissioni la giornata successiva all’assunzione e le necessità di ridurre il dosaggio) conteneva anche un comunicato stampa ed era stata condivisa sulla pagina Facebook e tre account Twitter dell’Agenzia statunitense. La portata della comunicazione era stata di 61 condivisioni su Facebook e 111 retweet. La seconda DSC (relativa all’approvazione della modifica degli stampati), invece, non è stata condivisa su Facebook e twittata da un solo account con tre tweet e 37 retweet). Tra ottobre 2012 e agosto 2013 i ricercatori hanno identificato 174mila tweet e 59mila post di Facebook relativa a zolpidem. Circa il 9% dei tweet e il 5% dei post di Facebook era relativo ad eventi avversi.
Le ricerche si Google sono aumentate la settimana del primo DSC, mentre la voce su zolpidem diWikiedia è stata aggiornata dopo la pubblicazione di entrambe le DSC, ma queste comunicazioni non sono mai state usate inizialmente come fonte nella compilazione della voce.
Oggi i social media come Twitter sono utilizzati attivamente da molti professionisti, istituzioni accademiche e società e molti professionisti sanitari sono coinvolti attivamente nei social media. Sono dati che dovrebbero aumentare la probabilità che i contenuti FDA diffusi sui social abbiano un impatto sulla salute pubblica, sempre che la comunicazione social e online siano strutturate strategicamente.