Secondo il Bmj i ccc inglesi non avrebbero dichiarato gran parte dei fondi ricevuti dalle aziende farmaceutiche

I commenti di Scaccabarozzi – Farmindustria – e Boggetti – Assobiomedica – sulla vicenda EMA

L’accoglienza che Amsterdam sta riservando all’EMA non sembra adeguata. È stato il direttore esecutivo dell’EMA Guido Rasi a denunciare il fatto, e la politica italiana non ha perso tempo per rilanciare la candidatura di Milano (ne abbiamo parlato qui). La partita si può realmente considerare ancora aperta?

I COMMENTI

Alcuni commenti su questa possibilità sono stati lanciati anche oggi, durante la presentazione del Rapporto sulla filiera della Salute 2018 presentato a Confindustria, al quale hanno collaborato l’Associazione Italiana Ospedalità Privata (AIOP), Assobiomedica, Farmindustria, Federchimica e Federterme.

“La commissione europea ha giudicato le candidature sulla base dei dossier presentati dai singoli paesi. Se quanto scritto nel dossier olandese non corrisponde al vero, è corretto che il parlamento tuteli i cittadini e i malati europei chiedendo di riesaminare il caso”. Si è espresso così il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi che ha aggiunto: “Dalle dichiarazioni rilasciate da Rasi Amsterdam non è pronta, e potrà inizialmente ospitare meno del 50% degli impiegati di EMA. I nostri parlamentari europei sono molto sul pezzo e io credo che sia ancora una possibilità di credere che l’agenzia europea possa trasferirsi in Italia”.

IL RUOLO DELLA POLITICA

Orgoglio per il tempestivo intervento della politica sulla vicenda anche da parte di Massimiano Boggetti, presidente Assobiomedica, che tuttavia ha spinto proprio ieri con un tweet a riflettere sul ruolo della politica italiana a livello internazionale. “Italia è il Paese dell’ultimo minuto, che si salva in corner, ma queste partite si vincono prima. Penso sia opportuno riflettere su peso politico dell’Italia sullo scacchiere internazionale. Anche se è positivo interesse della politica per questa grande opportunità”. L’invito rivolto al mondo politico è quello di occuparsi di più di sanità, non solo in termini d’investimento del SSN. “Come detto oggi in conferenza stampa – continua Boggetti – la filiera della salute è un’opportunità anche economica per l’Italia. Ema è proprio una di quelle opportunità economiche che ogni tanto noi ci perdiamo perché non abbiamo la capacità di vedere il valore complessivo della filiera della salute”.

Sulla reale possibilità di una partita ancora aperta Boggetti conclude con un auspicio: “vorremmo che l’Italia venisse scelta per la qualità di quello che offre e non perché gli altri non risultano adeguatamente preparati”.