Avelumab per il carcinoma metastatico a cellule di Merkel

I dati a due anni di follow-up di uno studio su avelumab per il carcinoma metastatico a cellule di Merkel, un tumore della cute raro e aggressivo, confermano sia la risposta clinicamente significativa e duratura sia il tasso stabile di PFS e OS registrati inanalisi precedenti su pazienti che avevano risposto al trattamento.

Avelumab per il carcinoma metastatico a cellule di Merkel
Presentati i risultati significativi, a due anni di follow-up, sui tassi di risposta duratura, di sopravvivenza libera da progressione (PFS) e di sopravvivenza generale (OS) nei pazienti con carcinoma metastatico a cellule di Merkel trattati con avelumab

Merck e Pfizer hanno annunciato la presentazione di dati aggiornati relativi a efficacia e sicurezza emersi dallo studio registrativo JAVELIN Merkel 200 riguardante avelumab e condotto su pazienti con carcinoma metastatico a cellule di Merkel (MCC).

La presentazione si è svolta sotto forma di una Oral Abstract Session nel corso del 54° convegno annuale dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) a Chicago (Illinois) il 4 giugno.

Questo aggiornamento, a due anni di follow-up, dello studio registrativo su avelumab conferma la risposta clinicamente significativa e duratura e il tasso stabile di sopravvivenza libera da progressione (PFS) e di sopravvivenza generale (OS) rispetto alle analisi precedenti su pazienti che avevano risposto al trattamento. È stata osservata un’attività clinica in tutti i sottogruppi di pazienti, indipendentemente dall’espressione di PD-L1 nel tessuto tumorale o dalla positività o meno al poliomavirus delle cellule di Merkel. Il profilo di sicurezza di avelumab delineato dall’ultimo studio non è cambiato a seguito di un follow-up più lungo. Infatti è rimasto coerente con quanto osservato in tutti gli studi del programma di sviluppo clinico JAVELIN.

Oltre ai dati aggiornati di JAVELIN Merkel 200 sono stati presentati anche i risultati di un programma di uso compassionevole con avelumab nel trattamento di seconda linea per pazienti con MCC metastatico.

Lo studio JAVELIN Merkel 200 su avelumab per il carcinoma metastatico a cellule di Merkel

JAVELIN Merkel 200 è uno studio internazionale multicentrico di Fase II open label, a singolo braccio, su avelumab condotto su 88 pazienti con MCC metastatico confermato dall’esame istologico, la cui malattia era progredita in concomitanza o a seguito di trattamento chemioterapico.

I pazienti coinvolti nello studio sono in genere anziani (età media 72,5 anni, range 33-88 anni). In precedenza, esso stati trattati con almeno una linea di chemioterapia (trattamenti pregressi: uno – 59,1%, due – 29,5%, tre o più – 11,4%). Ai partecipanti sono stati somministrati 10 mg/kg di avelumab per endovena ogni due settimane fino alla progressione della malattia o alla comparsa di tossicità non accettabile.

Ottantotto pazienti sono stati seguiti per una media di 29,2 mesi (range 24,8 – 38,1 mesi).

L’analisi definita dal protocollo è volta a stabilire efficacia e sicurezza. Ha riguardato tutti i pazienti cui era stata somministrata almeno una dose del trattamento oggetto dello studio.

La data ultima per l’analisi primaria è stata fissata a sei mesi dopo l’inizio del trattamento dell’ultimo paziente.

L’endpoint primario dello studio, valutato da un comitato di revisione indipendente, è stato il mantenimento della migliore risposta generale come da RECIST v1.1.

Gli endpoint secondari sono stati, invece:

  • la durata della risposta,
  • la PFS, la OS,
  • lo stato della risposta in base a RECIST a 6 e 12 mesi,
  • la sicurezza e tollerabilità,
  • la farmacocinetica,
  • l’immunogenicità.

Risultati dello studio JAVELIN Merkel 200 su avelumab per il carcinoma metastatico a cellule di Merkel

Il tasso di risposta generale (ORR) pari al 33% (intervallo di confidenza IC al 95% da 23,3 a 43,8 – risposta completa 11,4%) è rimasto invariato sia a 1 anno sia a 18 mesi rispetto alle analisi precedenti.

La risposta si è mantenuta in 19 dei 29 pazienti che avevano risposto al trattamento. Tra questi sono inclusi i 12 pazienti che avevano mostrato il mantenimento della risposta per più di due anni. La risposta duratura ha portato a un tasso stabile di PFS (29% a 12 mesi, 29% a 18 mesi e 26% a 24 mesi).

La OS media era di 12,6 mesi (IC al 95% da 7,5 a 17,1) e il tasso di OS a due anni era pari al 36% (50% a 12 mesi e 39% a 18 mesi).

Con un follow-up minimo di due anni, non sono stati osservati nuovi indizi di problemi di sicurezza relativi ad avelumab, in linea con i risultati precedenti:

  • 67 pazienti (76,1%) hanno presentato eventi avversi correlati al trattamento (TRAE),
  • 10 pazienti (11,4%) hanno presentato TRAE di grado 3 o inferiore,
  • 20 soggetti (22,7%) hanno presentato eventi avversi immuno-correlati.
  • Non sono si sono verificati decessi associati alla terapia.

Avelumab

Avelumab è un anticorpo umano specifico per il ligando-1 della proteina della morte cellulare programmata (PD-L1). È stato sviluppato per attivare potenzialmente il sistema immunitario innato e quello adattivo. Si ritiene che legandosi a PD-L1, avelumab impedisca alle cellule tumorali di utilizzare PD-L1 per proteggersi dall’attacco dei leucociti, quali per esempio i linfociti T, e pertanto le renda aggredibili da parte delle risposte antitumorali. Avelumab ha dimostrato di indurre citotossicità cellulo-mediata anticorpo-dipendente (ADCC) in vitro.

A novembre 2014, Merck e Pfizer hanno annunciato un’alleanza strategica per sviluppare e commercializzare avelumab congiuntamente.

Il programma JAVELIN per lo sviluppo clinico del farmaco comprende almeno 30 programmi clinici (tra i quali sette studi di Fase III). Riguarda quasi 8.300 pazienti e più di 15 tipi di tumore.

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