Dal 16 settembre 2018 Jazz Pharmaceuticals (produttrice del farmaco) ha attivato in Italia un programma di uso compassionevole di daunorubicina e citarabina in formulazione liposomiale 44 mg/100 mg (Vyxeos®) per il trattamento di:

  • leucemia mieloide acuta secondaria a terapia (t-AML),
  • leucemia mieloide acuta (AML o LAM) con cambiamenti mielodisplastici (AML-MRC) di nuova diagnosi.
Jazz Pharmaceuticals ha attivato in Italia un programma di uso compassionevole di daunorubicina e citarabina in formulazione liposomiale per la LMA
Jazz Pharmaceuticals ha attivato in Italia un programma di uso compassionevole di daunorubicina e citarabina in formulazione liposomiale per la LMA

Nello specifico, l’Azienda si rende disponibile alla fornitura gratuita (ai sensi di Legge) non appena il medico ospedaliero richiedente avrà ottenuto parere positivo del relativo Comitato Etico.

Vyxeos (CPX-351) è una formulazione liposomiale di citarabina e daunorubicina incapsulate con un rapporto molare 5:1 tra i due farmaci, che ha dimostrato di avere effetti sinergici nella distruzione delle cellule leucemiche in vitro e in modelli animali.

La commercializzazione di Vyxeos è già stata autorizzata nell’Unione europea. L’autorizzazione all’immissione in commercio per Vyxeos ha incluso i dati clinici provenienti da uno studio registrativo di fase III che ha valutato l’efficacia e la sicurezza di Vyxeos rispetto alla chemioterapia tradizionale citarabina-daunorubicina 7+3.

I dati sono anche stati pubblicati sul Journal of Clinical Oncology a luglio 2018.

Sintesi dello studio di J.E. Lancet, et al., pubblicato su Journal of Clinical Oncology

“CPX-351 (cytarabine and daunorubicin) Liposome for Injection Versus Conventional Cytarabine Plus Daunorubicin in Older Patients With Newly Diagnosed Secondary”

Jeffrey E. Lancet, Geoffrey L. Uy, Jorge E. Cortes, Laura F. Newell, Tara L. Lin, Ellen K. Ritchie, Robert K. Stuart, Stephen A. Strickland, Donna Hogge, Scott R. Solomon, Richard M. Stone, Dale L. Bixby, Jonathan E. Kolitz, Gary J. Schiller, Matthew J. Wieduwilt, Daniel H. Ryan, Antje Hoering, Kamalika Banerjee, Michael Chiarella, Arthur C. Louie, Bruno C. Medeiros

Secondo i risultati dello studio registrativo di fase III, il trattamento con CPX-351 si associa a un miglioramento significativo della sopravvivenza globale (OS) rispetto al trattamento standard con daunorubicina e citarabina (il cosiddetto regime 7 + 3) in pazienti anziani con leucemia mieloide acuta secondaria di nuova diagnosi.

Disegno dello studio registrativo su daunorubicina e citarabina in formulazione liposomiale per la LMA pubblicato su Journal of Clinical Oncology

Lo studio ha valutato l’efficacia e la sicurezza di CPX-351 rispetto al regime citarabina-daunorubicina 7 + 3 su 309 pazienti di età compresa fra i 60 e i 75 anni con leucemia mieloide acuta secondaria alla chemio o radioterapia (t-AML) o leucemia mieloide acuta correlata alla mielodisplasia (AML- MRC), di nuova diagnosi.

I pazienti del braccio CPX-351 sono stati trattati con daunorubicina e citarabina 44 mg/100 mg per m2 in infusione 90 minuti nei giorni 1, 3 e 5 per l’induzione (giorni 1 e 3 se era necessaria una seconda induzione) e daunorubicina e citarabina 29 mg/65 mg per m2 nei giorni 1 e 3 per il consolidamento.

I pazienti nel braccio 7 + 3 sono stati sottoposti a un’induzione con citarabina 100 mg/m2/giorno nei giorni da 1 a 7 mediante infusione continua e daunorubicina 60 mg/m2/giorno nei giorni da 1 a 3. Per il consolidamento, citarabina è stata somministrata nei giorni da 1 a 5 e daunorubicina nei giorni 1 e 2.

I pazienti potevano fare fino a due cicli di induzione e due cicli di consolidamento in ciascun braccio.

La seconda induzione era raccomandata per i pazienti che non ottenevano una risposta, ed era obbligatoria per quelli che non ottenevano una riduzione dei blasti superiore al 50%.

I risultati dello studio

Lo studio ha raggiunto l’endpoint primario, in quanto il gruppo trattato con CPX-351 ha mostrato un miglioramento dell’OS rispetto al quello trattato con il regime 7 + 3. Infatti, l’OS mediana è risultata di 9,6 mesi con CPX-351 contro 5,9 mesi con il regime 7 + 3 (P = 0,005; HR 0,69; IC al 95% 0,52-0,90).

CPX-351 è risultato associato anche a un tasso di remissione significativamente più alto rispetto al regime 7 + 3, con un tasso di risposta completa rispettivamente del 38% contro 26%; (P = 0,036). Inoltre, i pazienti che hanno potuto fare il trapianto di cellule staminali ematopoietiche sono stati rispettivamente il 34% contro 25%.

Mortalità complessiva e reazioni avverse registrate nello studio

La mortalità complessiva a 30 giorni per qualsiasi causa è risultata del 6% nel braccio trattato con CPX-351 e 11% nel braccio trattato con il regime 7 + 3. Durante i primi 60 giorni dello studio, i pazienti deceduti sono risultati il 14% (21 su 153) nel braccio trattato con CPX-351 contro 21% (32 su 151) nel braccio assegnato al regime 7 + 3.

Le reazioni avverse riportate con CPX-351 sono risultate generalmente coerenti con il profilo di sicurezza già noto del trattamento con citarabina e daunorubicina.

L’incidenza degli eventi avversi non ematologici è risultata comparabile nei due bracci, nonostante una fase di trattamento più lunga e un tempo maggiore di recupero della conta dei neutrofili e delle piastrine nel braccio trattato con CPX-351.

Il 2% dei pazienti del braccio CPX-351 e lo 0,7% di quelli del braccio di controllo hanno avuto un’emorragia cerebrale fatale, ma non correlata al trattamento.

Inoltre, il 6% dei pazienti in entrambi i bracci ha avuto una reazione avversa fatale durante il trattamento o entro 30 giorni dalla terapia, non nel setting di una malattia progressiva.

Le reazioni avverse più comuni (con un’incidenza ≥ 25%) sono state eventi emorragici, febbre, eruzioni cutanee, gonfiore, nausea, piaghe in bocca o in gola, diarrea, stitichezza, dolori muscolari, stanchezza, dolori allo stomaco, difficoltà respiratorie, mal di testa, tosse, diminuzione dell’appetito, battito cardiaco irregolare, polmonite, infezioni ematiche, brividi, disturbi del sonno e vomito.