La Commissione europea ha concesso l’A.I.C (autorizzazione all’immissione in commercio) a naldemedine indicato per il trattamento dei pazienti adulti affetti da costipazione indotta da oppioidi (OIC) precedentemente trattata con un lassativo.

L’autorizzazione della CE si basa sui dati raccolti in tre studi di fase III di efficacia e sicurezza (V9231, V9232 e V9236) e in uno studio sulla sicurezza a lungo termine (V9235).

I risultati di questi studi supportano l’efficacia della naldemedina evidenziando un miglioramento statisticamente significativo rispetto al placebo del tasso di risposta relativo ai movimenti intestinali spontanei (SBM).

Naldemedina per la costipazione indotta da oppioidi
Naldemedina per la costipazione indotta da oppioidi ha ottenuto l’A.I.C. nell’UE

Shionogi & Co. ha annunciato l’autorizzazione all’immissione in commercio per naldemedine (Rizmoic®), farmaco destinato a pazienti adulti con costipazione indotta da oppioidi precedentemente trattata con lassativo.

La decisione della CE segue il parere positivo del Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) emesso nel dicembre 2018.

Viola Andresen, specialista di medicina interna all’Ospedale Israelitico di Amburgo, commenta:

«Naldemedina è un antagonista del recettore mu-oppioide periferico (Peripherally Acting Mu-Opioid Antagonist – PAMORA) ed è una terapia efficace e ben tollerata. Porta quindi un notevole valore aggiunto alla gestione terapeutica dei pazienti che presentano OIC».

Naldemedine

Naldemedine è un antagonista che si lega ai mu-oppioidi, delta e kappa. È un derivato del naltrexone, cui è aggiunta una catena laterale per incrementare del peso molecolare e per ampliare la superficie polare. In questo modo si riduce la capacità del farmaco di attraversare la barriera ematoencefalica (BBB).

Con la dose raccomandata ci si attende quindi una penetrazione trascurabile di naldemedine nel sistema nervoso centrale.

Naldemedine, inoltre, è un substrato della pompa di efflusso glicoproteina P (P-gp). Questa caratteristica potrebbe contribuire a ostacolare la penetrazione nel SNC. Alla luce di ciò, si prevede che naldemedine eserciti i propri effetti anticostipanti senza contrastare l’azione analgesica degli oppioidi, mediata dal sistema nervoso centrale.

Naldemedine è già autorizzato per l’uso routinario in Stati Uniti e Giappone.

Studi su naldemedine

L’efficacia e la sicurezza di naldemedine sono comprovate dai due studi gemelli di fase III V9231 e V9232. Gli studi multicentrici, randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo, V9231 e V9232 sono stati condotti per 12 settimane su pazienti con dolore cronico non oncologico e OIC.

Per valutare la sicurezza a lungo termine è stato effettuato su pazienti con medesima diagnosi anche uno studio di fase III a lungo termine (52 settimane) randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo.

L’efficacia e la sicurezza di naldemedine risultano confermate inoltre da studi clinici comparativi randomizzati, condotti anch’essi in doppio cieco e controllati con placebo, che hanno arruolato anche pazienti oncologici che manifestavano OIC (V9236).

I risultati di questi studi confermano l’efficacia di naldemedine, evidenziando dopo 12 settimane di trattamento un miglioramento statisticamente significativo del livello di risposta relativo ai movimenti intestinali spontanei (SBM) e rispetto al placebo nei due studi che hanno coinvolto pazienti non oncologici (rispettivamente 47,6% vs 34,6%, p=0,002; 52,5% vs 33,6%, p<0,0001).

Un risultato analogo si è ottenuto dopo 2 settimane anche in uno studio relativo a pazienti oncologici (71,1% vs 34,4%, p<0,0001).

Gli effetti collaterali più comuni riscontrati sono:

  • dolore addominale,
  • diarrea,
  • nausea,
  • vomito.

Stipsi indotta da oppioidi o costipazione indotta da oppioidi (OIC)

La costipazione da oppioidi indotta è un effetto collaterale frequente e debilitante della terapia con oppioidi per il trattamento del dolore oncologico e non oncologico.

La OIC non risponde in modo affidabile alla terapia convenzionale con lassativi.