Incyte ha annunciato la convalida della domanda di autorizzazione all’immissione in commercio (AIC) da parte dell’Agenzia europea per i medicinali relativa a pemigatinib per il trattamento di soggetti adulti affetti da colangiocarcinoma localmente avanzato o metastatico con fusione o riarrangiamento del recettore 2 del fattore di crescita dei fibroblasti (FGFR2), recidivante o refrattario dopo almeno una linea di terapia sistemica.

Pemigatinib per il colangiocarcinoma
EMA ha convalidato la domanda di AIC di pemigatinib per il colangiocarcinoma

La convalida dell’AIC da parte dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) conferma che la domanda presentata è sufficientemente completa per iniziare il processo di revisione formale.

«La convalida da parte dell’EMA della domanda di autorizzazione all’immissione in commercio presentata da Incyte avvia il processo di revisione in quanto il nostro obiettivo è introdurre in Europa la prima terapia mirata per i pazienti con colangiocarcinoma – affermato Peter Langmuir, Vicepresidente del Gruppo, Terapie Mirate, Incyte. – La necessità di nuove terapie per il colangiocarcinoma è stata recentemente riconosciuta anche dall’accettazione da parte dell’Ente statunitense preposto alla tutela di alimenti e medicinali, a scopo di revisione prioritaria, della nostra domanda di approvazione di nuovo farmaco relativa a pemigatinib presentata lo scorso novembre. Saremo lieti di continuare a collaborare con le autorità regolatorie al fine di offrire questa nuova terapia mirata ai pazienti idonei di tutto il mondo».

Pemigatinib è un inibitore selettivo del recettore del fattore di crescita dei fibroblasti (FGFR).

La domanda AIC si basa sui dati ottenuti dallo studio FIGHT-202, nel quale pemigatinib viene valutato come trattamento per i pazienti affetti da colangiocarcinoma localmente avanzato o metastatico precedentemente trattato.

Lo studio FIGHT-202

Lo studio multicentrico, di fase II, in aperto FIGHT-202 (NCT02924376) si propone di valutare la sicurezza e l’efficacia di pemigatinib in pazienti adulti (età ≥18 anni) affetti da colangiocarcinoma localmente avanzato o metastatico precedentemente trattato, con stato FGF/FGFR documentato.

I pazienti sono stati arruolati in una delle tre coorti: Coorte A (fusioni o riarrangiamenti di FGFR2), Coorte B (altre alterazioni genetiche di FGF/FGFR) o Coorte C (nessuna alterazione genetica di FGF/FGFR). Tutti i pazienti hanno ricevuto 13,5 mg di pemigatinib per via orale una volta al giorno (QD) in cicli di 21 giorni (due settimane di terapia/una settimana di sospensione) fino a progressione radiologica della malattia o tossicità inaccettabile.

L’endpoint primario dello studio FIGHT-202 è il tasso di risposta complessiva (ORR) nella Coorte A, valutato da una revisione indipendente secondo i Criteri di valutazione della risposta nei tumori solidi (RECIST) v1.1.

Gli endpoint secondari includono:

  • ORR nelle Coorti B, A più B e C,
  • la sopravvivenza libera da progressione (PFS),
  • la sopravvivenza globale (OS),
  • la durata della risposta (DOR),
  • il tasso di controllo della malattia (DCR),
  • la sicurezza in tutte le coorti.

Il programma FIGHT

Il programma di sperimentazione clinica FIGHT (FIbroblast Growth factor receptor in oncology and Hematology Trials [sperimentazioni sul recettore del fattore di crescita dei fibroblasti in oncologia ed ematologia]) comprende studi di fase II e III in corso volti a valutare la sicurezza e l’efficacia della terapia con pemigatinib in vari tumori maligni mediati da FGFR.

Gli studi di monoterapia di fase II includono:

  • FIGHT-202 nonché FIGHT-201, che valutano pemigatinib in pazienti con carcinoma vescicale metastatico o chirurgicamente non resecabile, compresi quelli con mutazioni o fusioni/riarrangiamenti attivanti FGFR3;
  • FIGHT-203 in pazienti affetti da neoplasie mieloproliferative con fusioni/riarrangiamenti attivanti FGFR1;
  • FIGHT-207 in pazienti con tumori maligni solidi localmente avanzati/metastatici o chirurgicamente non resecabili precedentemente trattati, che presentano mutazioni o fusioni/riarrangiamenti attivanti FGFR, indipendentemente dal tipo di tumore;
  • FIGHT-205, studio di fase II volto a esaminare la terapia combinata con pemigatinib più pembrolizumab e pemigatinib in monoterapia in pazienti affetti da carcinoma vescicale metastatico o non resecabile precedentemente non trattato che presenta mutazioni o fusioni/riarrangiamenti di FGFR3, i quali non sono idonei a ricevere cisplatino;
  • FIGHT-302, studio di fase III volto a valutare pemigatinib come trattamento di prima linea per pazienti affetti da colangiocarcinoma con riarrangiamenti o fusioni di FGFR2.

Pemigatinib e FGFR

I recettori del fattore di crescita dei fibroblasti (FGFR) rivestono un ruolo importante nella proliferazione, sopravvivenza e migrazione delle cellule tumorali, oltre che nell’angiogenesi (la formazione di nuovi vasi sanguigni). Fusioni, riarrangiamenti, traslocazioni e amplificazioni geniche attivanti a carico degli FGFR sono strettamente correlate con lo sviluppo di vari tumori.

Pemigatinib è un potente e selettivo inibitore orale delle isoforme di FGFR 1, 2 e 3 che, negli studi preclinici, ha dimostrato attività farmacologica selettiva contro le cellule tumorali che presentano alterazioni di FGFR.

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