La Germania ha deciso di acquistare 200.000 mila dosi di anticorpi monoclonali per la cura delle forme lievi e moderate di Covid-19. Il prezzo? 2.000 euro a dose, molto più caro di qualunque vaccino finora messo in commercio in Europa. La nazione tedesca spenderà in tutto, quindi, 400 milioni di euro. L’obiettivo di questo oneroso acquisto è quello di utilizzare gli anticorpi nei policlinici universitari tedeschi per la cura della malattia sostenuta dal virus SARS-CoV-2 e di farlo al più presto, ossia entro qualche settimana. L’annuncio è stato dato dal ministro tedesco della Salute, Jens Spahn.

Dal canto suo, Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici Covid dell’Agenzia europea del farmaco Ema, ha dichiarato ad Adnkronos Salute che l’ente regolatorio europeo potrebbe dare il suo via libera all’impiego degli anticorpi monoclonali a maggio o a giugno, orientativamente. «Gli anticorpi monoclonali – precisa l’esperto dell’Ema – sono prodotti interessanti che stiamo valutando. I dati clinici preliminari visionati, in alcuni casi pubblicati, dimostrano che potenzialmente questi farmaci hanno un effetto benefico nel prevenire il deterioramento della malattia specie in soggetti più a rischio di Covid grave. I prodotti di Lilly e Regeneron sono i più avanzati, quelli sui quali si sa di più, ma ce ne sono tanti altri per i quali nuovi dati arriveranno».

Tuttavia, spiega ancora Cavaleri: «Per un’approvazione all’immissione in commercio, anche condizionata, abbiamo bisogno di una quantità di dati sufficienti che ci dimostrino in modo solido un beneficio effettivo». Dopo aver ricordato che sono in corso studi clinici di grande ampiezza che forniranno i dati necessari per poter valutare efficacia e sicurezza degli anticorpi, l’alto funzionario dell’Agenzia Europea per i Medicinali ipotizza che “magari tra maggio e giugno sarà possibile dare l’autorizzazione se tutto procederà senza intoppi”.

Nel frattempo, anche in Italia qualcosa si sta muovendo in questa direzione. Il professor Giuseppe Novelli e il suo team, del laboratorio di genetica medica dell’Università di Tor Vergata, stanno infatti studiando e valutando un farmaco basato su anticorpi monoclonali che ha mostrato efficacia nel prevenire l’aggravamento di Covid-19 soprattutto nelle persone più a rischio di sviluppare forme particolarmente severe della malattia causata dal nuovo coronavirus. La Regione Lazio, secondo il Giornale, a testimonianza della fiducia che ripone nella sperimentazione sugli anticorpi monoclonali, ha sovvenzionato l’università romana con due milioni di euro per finanziare “la ricerca e la sperimentazione per la messa a punto di un farmaco in grado di curare i malati di Covid-19 nel più breve tempo possibile”.

Sono quantomeno quattro gli anticorpi scelti dal prof. Novelli e dal suo gruppo di esperti. La speranza è di trasformarli quanto prima in farmaci da utilizzare per combattere la pandemia che ha finora contagiato quasi 100 milioni di persone in tutto il mondo causando la morte di oltre 2 milioni di esseri umani.