Sviluppare processi chimici sostenibili per l’ottenimento di molecole ad alto valore aggiunto, combinando due enabling technologies, la biocatalisi e la flowchemistry. Questo è l’obiettivo di Continuous Flow Bioreactors for Artificial Biosynthetic and MetabolicPathways, il progetto di FlowBioArt premiato da UniMi Innova, il primo hub dell’innovazione targato Università degli Studi di Milano.

La soluzione proposta mira allo sviluppo di strategie chimiche sostenibili by design, che riducano l’impiego e la produzione di sostanze chimiche pericolose per l’uomo e per l’ambiente, in compliance con quanto affermato dallo European Green Deal e di particolare interesse per i settori farmaceutico, cosmetico e agroalimentare. L’obiettivo è massimizzare i vantaggi della flow chemistry e della biocatalisi, unendo produttività esostenibilità, intensità e sicurezza, in processi on demand e customizzati, facilmente scalabili e automatizzabili. Il team FlowBioArt, formato da Andrea Pinto, Sabrina Dallavalle, Francesco Molinari e Lucia Tamborini, sta sviluppando cartucce modulari e pronte all’uso, ognuna contenente un biocatalizzatore, da selezionare e interconnettere in sistemi in continuo, simulando i complessi pathway biosintetici naturali sviluppati nel corso dei millenni.

Il progetto è stato presentato nell’ambito del programma di scouting della Statale Seed4Innovation, uno strumento per individuare progetti di innovazione all’interno della comunità accademica, organizzato da Fondazione UNIMI in collaborazione con la Direzione Innovazione e Valorizzazione delle Conoscenze dell’Università degli Studi di Milano. Il programma si propone di seguire tutto l’iter del progetto, dalle fasi di implementazione all’incontro con possibili partner industriali fino alla copertura di parte dei costi per sostenere le prime sperimentazioni. La rete dei mentor di Fondazione Unimi permette di favorire lo scambio e l’acquisizione di competenze al fine di accompagnare i progetti alla maturazione fino e al mercato.