La recente indagine Prometeia-Farmindustria 2021 ha fotografato il settore della produzione conto terzi (CDMO) in Italia, evidenziandone la posizione di primo piano a livello europeo. Il nostro Paese, infatti, con oltre 2 miliardi (2,07) di euro di valore della produzione (pari al 23% dei 9 miliardi stimati per il totale Ue) supera sia la Germania (1,95 mld di euro) sia la Francia (1,72 mld). Un comparto che coinvolge oltre 10.500 addetti, il 90% laureato o diplomato.
Per approfondire le peculiarità di questo settore, ne abbiamo parlato con Alessandro Cipriani, C.O.O. di Doppel, laureato in Chimica Industriale, con più di 20 anni di esperienza nel settore farmaceutico e con ruoli simili nelle aree tecnico/produttive di altre CDMO.
Può dirci cosa si intende per produzione farmaceutica conto terzi?
La produzione conto terzi prevede tutte le fasi operative (analitiche, produttive e di confezionamento) che comportano la trasformazione delle materie prime (principi attivi ed eccipienti) nel farmaco finito per conto del titolare AIC, che si occuperà delle successive fasi di commercializzazione. Oggi, sempre più frequentemente, la fase operativa viene anticipata da uno studio di sviluppo formulativo e/o analitico, fornendo al cliente un servizio completo che definisce il produttore conto terzi come uno “specialista della manifattura farmaceutica” capace di lavorare secondo i più elevati standard qualitativi.
Quali sono i numeri, sia in termini di fatturato che di dipendenti, di un comparto industriale così importante per la salute?
Il comparto fattura circa 10 miliardi in Europa e conta circa 11.500 addetti. In questo contesto l’Italia spicca con il circa il 23% del fatturato, davanti a Germania e Francia
Numeri importanti. Quindi, su cosa un’azienda deve puntare per stabilizzare e migliorare produzione e qualità?
Sicuramente l’attenzione va posta a tutte quelle attività “di frontiera” tra i diversi servizi all’interno di uno stesso stabilimento. Spesso sono proprio quelle più difficili da controllare e dove risiedono le maggiori sacche di inefficienza. Solo un approccio sincrono tra produzione e qualità può dare le giuste garanzie di solidità ed efficienza di un sito produttivo. In questo, le persone preparate, motivate e pragmatiche possono fare la differenza.
Quali criticità possono ostacolare tale cammino?
La situazione attuale ci ha insegnato che ogni giorno un nuovo ostacolo, anche il più inimmaginabile, potrebbe frapporsi tra noi e il nostro obiettivo. La capacità di un gruppo motivato è quella di reagire e ripartire nuovamente, come prima, ma con regole diverse. Solo così si può arrivare alla meta.
Infine, cosa vede all’orizzonte?
La sfida dei prossimi anni è legata ai farmaci ad alta tecnologia, ma con sistemi di somministrazione semplici, che possano differenziarsi rispetto a un panorama produttivo che, soprattutto nell’ambito dei farmaci tradizionali, è stretto nella morsa degli aumenti dei costi energetici e di materie e dei rigidi prezzi imposti dal mercato.