Sacituzumab govitecan ha ricevuto, anche in Italia, la rimborsabilità da parte dell’Agenzia Italiana per il Farmaco (AIFA) con indicazione al trattamento, in monoterapia, del cancro della mammella triplo negativo (TNBC, triple-negative breast cancer) non operabile o metastatico, refrattario ad almeno due o più precedenti terapie sistemiche, di cui almeno una per malattia in fase avanzata[1]. Lo annunzia Gilead Sciences Italia, l’azienda produttrice e la notizia è salutata con soddisfazione da parte della Comunità Scientifica. Si tratta infatti dell’unica terapia ad oggi disponibile per il trattamento, nei pazienti adulti, della forma più aggressiva di carcinoma mammario.

L’approvazione

Alla base della decisione di AIFA ci sono i risultati di ASCENT, studio clinico globale di fase III, condotto in aperto e randomizzato, che ha arruolato oltre 500 pazienti, affette da TNBC non operabile, in stadio localmente avanzato o metastatico, in 230 siti. Le pazienti sono state suddivise in due gruppi: le une candidate a ricevere sacituzumab govitecan a singolo agente le altre a chemioterapia scelta dall’oncologo di riferimento, dopo il fallimento di almeno due precedenti trattamenti sistemici. Diversi gli obiettivi dello studio: end-point primario era la valutazione della sopravvivenza libera da progressione (PFS, come determinato da una revisione centrale indipendente in cieco) in pazienti senza metastasi cerebrali, mentre gli endpoint secondari includevano l’analisi della PFS per la popolazione completa dello studio o per la popolazione intention-to-treat (ITT), la valutazione della sopravvivenza globale (OS, overall survival) sia nella popolazione ITT sia nel sottogruppo senza metastasi cerebrali. A ciò si aggiungeva anche la valutazione del tasso di risposta obiettiva (ORR, objective response rate) determinato in modo indipendente, la durata della risposta (DoR, Duration of Response), il tempo all’inizio della risposta secondo i criteri di valutazione della risposta nei tumori solidi (RECIST 1.1, Response Evaluation Criteria in Solid Tumors), la qualità della vita (QoL, Quality of Life) e la sicurezza della terapia. Dunque, fine ultimo era la valutazione della superiorità in termini di efficacia della molecola, impiegata in seconda linea, rispetto ad altro agente chemioterapico.

Lo studio

I risultati di ASCENT, presentati al Meeting annuale 2022 dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO), dimostrerebbero la capacità di sacituzumab govitecan di migliorare la sopravvivenza mediana libera da progressione rispetto a diversa chemioterapia (4,8 vs 1,7 mesi; HR: 0,41; p<0,0001), favorendo l’estensione della sopravvivenza globale mediana (OS) di quasi cinque mesi (11,8 vs 6,9 mesi; HR: 0,51; p<0,0001) nella popolazione intent-to-treat (ITT). Il tasso di sopravvivenza globale (OS) a due anni era del 20,5% (CI 95%: 15,4-26,1) nel braccio di trattamento sacituzumab govitecan, rispetto al 5,5% (IC 95%: 2,8-9,4) del gruppo sottoposto a chemioterapia. Rispetto ad altro trattamento, vi è evidenza di sensibili miglioramento della qualità della vita correlata alla salute (HRQoL, health-related quality of life) in pazienti in terapia con sacituzumab govitecan. «Lo studio ASCENT – dichiara Lucia Del Mastro, Professore Ordinario di Oncologia Medica presso l’Ospedale San Martino Università di Genovaha confermato l’efficacia di sacituzumab govitecan nel dimezzare il rischio relativo di morte in pazienti affetti da tumore mammario metastatico triplo negativo. Ovvero grazie a una terapia mirata, è possibile migliorare significativamente la sopravvivenza globale e la qualità di vita, aspetto decisivo nel trattamento della malattia metastatica». Capostipite della sua classe, sacituzumab govitecan è un anticorpo coniugato con un inibitore della topoisomerasi, mirato al recettore Trop-2, una proteina espressa in diversi tipi di tumori epiteliali, tra cui il cancro della mammella triplo negativo metastatico (TNBC) e il carcinoma uroteliale metastatico (UC, urothelial cancer). Ulteriori informazioni su ASCENT sono disponibili all’indirizzo http://clinicaltrials.gov/show/NCT02574455.

Il TNBC

È il tipo di cancro della mammella più aggressivo e rappresenta circa il 15% di tutti i tumori al seno[2], diagnosticato più frequentemente nelle donne giovani e in premenopausa. Il tasso di sopravvivenza a cinque anni per questo sottotipo è del 12%, rispetto al 28% per altri tipi di tumore al seno. Nello specifico le cellule TNBC non hanno recettori per estrogeni e progesterone ed un HER2 (recettore del fattore di crescita dell’epidermide umano 2) limitato. «Questo significa – chiarisce Saverio Cinieri, Presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) – che il TNCB non risponde alla terapia ormonale né ai farmaci che hanno come bersaglio HER2, inoltre ha un rischio di ricaduta a distanza che aumenta rapidamente a partire dalla diagnosi e raggiunge il picco nei primi tre anni. Va, inoltre, considerato che il carcinoma mammario triplo negativo colpisce spesso donne giovani che si trovano nel pieno della loro vita familiare e professionale, come madri, mogli e lavoratrici. In questi casi, la malattia ha un impatto profondo sulla persona, sull’intera famiglia e sulla comunità. Da qui la necessità di opzioni terapeutiche innovative e specifiche che garantiscano quantità e qualità di vita». L’arrivo della rimborsabilità di sacituzumab govitecan in Italia amplia, dunque, l’armamentario terapeutico soddisfacendo unmet needs ancora esistenti: per gli oncologi e soprattutto per i pazienti rappresenta un traguardo e un punto di partenza importante per il trattamento di una neoplasia aggressiva con un farmaco specifico e altamente innovativo. Oltre che in Europa, sacituzumab govitecan è approvato per il TNBC metastatico in pazienti adulti negli Stati Uniti, Australia, Canada, Gran Bretagna e Svizzera. La molecola è oggetto di diverse revisioni regolatorie in tutto il mondo, inclusa l’Unione Europea, nonché a Singapore e in Cina.

Fonti

[1] Bardia A., Hurvitz SA, TolaneySM, et al.; ASCENT Clinical Trial Investigators. Sacituzumab Govitecan in Metastatic Triple-Negative Breast Cancer. N Engl J Med.2021; 384 (16); 1529-1541. Disponibile qui. Ultimo accesso: ottobre 2021

[2] Cancer Research UK. Triple negative breast cancer. Disponibile qui. Ultimo accesso: ottobre 2021