Il recente eventoInnovazione Farmaceutica. Valore, nodi e modelli di sviluppo dalla ricerca all’accesso”, organizzato da Assobiotec in collaborazione con Osservatorio Sanità e Salute, è stata l’occasione per presentare la pubblicazione in tre volumi “Il valore dell’Innovazione farmaceutica”, curata da Stefano Vella (Università Roma Tor Vergata).

Il primo volume dell’opera approfondisce le aree terapeutiche ad alta innovatività e i nuovi disegni ed end-point degli studi clinici. I contenuti toccano in particolare l’area dell’oncologia, le terapie avanzate (geniche e CAR-T), gli anticorpi monoclonali, le malattie neurologiche e i vaccini. In campo oncologico, il volume analizza diversi tipi di approcci terapeutici, tra cui quelli a bersaglio molecolare, gli inibitori a base di piccole molecole, gli anticorpi monoclonali, le terapie ADC (Antibody directed chemotherapy), il farmaci agnostici e i companion diagnostics.

Il secondo volume è dedicato alle azioni europee per la farmaceutica, tra cui in primo luogo la strategia farmaceutica e quelle nel campo della resistenza antimicrobica. Sono state analizzate anche altre molte altre novità messe in campo dalle autorità europee, tra cui la revisione del mandato di EMA e il regolamento europeo sulle sperimentazioni cliniche. 

Il terzo volume analizza diversi modelli di valutazione dei farmaci innovativi e accesso ai medicinali, tra cui lo schema PRIME e quelli per farmaci rari e orfani. Numerosi anche i modelli presi in considerazione per quanto riguarda la valutazione dell’innovazione terapeutica e il rimborso. Una sezione è dedicata in modo specifico all’accesso ai medicinali nei paesi a basso reddito. 

L’evento ha anche visto un confronto tra mondo della ricerca, comparto industriale, responsabili politici e decisori istituzionali su alcune aree critiche per l’innovazione farmaceutica, tra cui la sperimentazione clinica e il valore dei farmaci innovativi. nel corso della discussione, è stata sottolineata la necessità per l’Italia di crescere nella ricerca di base e le competenze presenti nel SSN che potrebbero renderlo maggiormente attrattivo per la ricerca clinica.