Medicines for Europe (MfE), l’associazione che rappresenta a livello europeo i produttori di farmaci generici e bosimilari, ha pubblicato un nuovo position paper a sostegno delle proprie proposte alle istituzioni europee su come migliorare le attività di approvvigionamento di queste tipologie di medicinali.

Il documento sottolinea come sia auspicabile una riforma delle attuali politiche di procurement pubblico dei farmaci generici al fine di assicurare maggiore sicurezza delle forniture a pazienti e sistemi sanitari. Sotto la lente del position paper vi sono le regole attuali, che secondo la rappresentanza industriale avrebbero portato a un consolidamento del mercato e a criteri di gara basati unicamente sulla riduzione dei costi.
Supportiamo con forza l’ambizione della Commissione europea di emanare una guida UE sul procurement, che consideriamo una delle azioni chiave che contribuirebbero a mitigare le carenze, riducendo i controproducenti incentivi economici che sono largamente responsabili di esse. Con nove medicinali su dieci di quelli inclusi nella prima Lista dell’Unione dei medicinali critici che sono farmaci generici, dobbiamo agire adesso”, ha commentato Arnaud Maheas, Chair del Comitato per il Generic Market Access di Medicines for Europe.

Le raccomandazioni per migliorare il procurement

L’obiettivo di una maggiore sicurezza delle forniture dovrebbe venire perseguito, secondo il position paper, includendo proprio tale sicurezza tra gli obiettivi delle gare di appalto, che dovrebbero anche passare ad utilizzare criteri di scelta di tipo MEAT (most economically advantageous tender) al fine d’incentivare i produttori a investire in catene di fornitura più robuste.
Le proposte avanzate da Medicines for Europe comprendono la possibilità di prevedere vincitori multipli per le gare di appalto, ovvero di assicurare che ci siano diversi fornitori attivi in un certo mercato. La prevedibilità della domanda dovrebbe venire migliorata, prevedendo un lead-time di almeno sei mesi tra l’aggiudicazione della gara e la prima fornitura. Sarebbero anche necessarie stime realistiche dei volumi di farmaci messi a gara, impegni e garanzie. Il position paper chiede anche di evitare penalità sproporzionate per i fornitori; sarebbe così possibile attrarre un maggior numero di offerenti, in quanto le penalità non supererebbero l’opportunità di business.
In casi debitamente giustificati, ad esempio a seguito di inflazione o di cambiamento delle condizioni di mercato, dovrebbe anche essere possibile effettuare un aggiustamento dei prezzi dei prodotti.
Con riferimento ai criteri MEAT, infine, secondo Medicines for Europe questi sarebbero riflessi dalle proposte sopra riportate, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e all’affidabilità della catena di fornitura, la resilienza e la trasparenza delle attività di procurement, la concorrenza leale e all’evitare oneri amministrativi non necessari.