Sono stati pubblicati su Advanced Materials i risultati di uno studio su un innovativo nanovettore in forma di nanogel, che si è dimostrato in grado di somministrare farmaci antinfiammatori in modo mirato nelle cellule gliali coinvolte attivamente nell’evoluzione della lesione al midollo spinale, una condizione che porta a paraplegia o tetraplegia. Lo studio è opera dei ricercatori Pietro Veglianese, insieme a Valeria Veneruso ed Emilia Petillo dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS in collaborazione con Filippo Rossi del Politecnico di Milano. I nanovettori sviluppati dal Politecnico di Milano sono costituiti da polimeri che possono legarsi a specifiche molecole target. In questo caso, i nanogel sono stati progettati per legarsi alle cellule gliali, cruciali nella risposta infiammatoria dopo un trauma acuto del midollo spinale.

La collaborazione tra Istituto Mario Negri e Politecnico si è focalizzata si nanogel caricati con rolipram, un farmaco ad azione antinfiammatoria. I nanogel così ottenuti hanno permesso di convertire le cellule gliali da uno stato dannoso a uno protettivo, contribuendo attivamente al recupero del tessuto lesionato. I nuovi nanovettori, inoltre, hanno dimostrato di esercitare un effetto selettivo sulle cellule gliali, rilasciando il farmaco in modo mirato e massimizzandone l’effetto, con contemporanea riduzione della possibile insorgenza di effetti collaterali.

Schema di trattamento farmacologico di una lesione al midollo spinale (credits: Politecnico di Milano)

Ciò rappresenta una innovazione rispetto ai trattamenti oggi disponibili per modulare la risposta infiammatoria mediata dalla componente che controlla l’ambiente interno del cervello, dopo un trauma acuto del midollo spinale. Le limitate capacità di efficacia dei trattamenti attuali sono attribuite dai ricercatori alla mancanza di un approccio terapeutico in grado di agire selettivamente su cellule microgliali e astrocitarie. «La chiave della ricerca è stata la comprensione dei gruppi funzionali in grado di indirizzare selettivamente i nanogel all’interno di specifiche popolazioni cellulari – ha spiegato Filippo Rossi, docente al Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” del Politecnico di Milano – Questo consente di ottimizzare i trattamenti farmacologici riducendo gli effetti indesiderati».
«I risultati dello studio – continua Pietro Veglianese, Responsabile dell’Unità Trauma Spinale Acuto e Rigenerazione, Dipartimento di Neuroscienze presso l’Istituto Mario Negri – mostrano che i nanogel hanno ridotto l’infiammazione e migliorato la capacita di recupero nei modelli animali con lesione al midollo spinale ripristinando parzialmente la funzionalità motoria. Questi risultati aprono la strada a nuove possibilità terapeutiche per i pazienti mielolesi. Inoltre questo approccio può essere vantaggioso per trattare anche patologie neurodegenerative come l’Alzheimer, in cui l’infiammazione e le cellule gliali giocano un ruolo significativo».