Un position paper pubblicato da Medicines for Europe è la risposta che l’associazione dell’industria dei generici e biosimilari ha messo in campo rispetto alle attività di stoccaggio di varie tipologie di medicinali che diversi Paesi europei hanno messo in campo come strumento contro le carenze di farmaci. Secondo la rappresentativa industriale, i mandati per lo stoccaggio avviati da Paesi quali Francia, Germania, Repubblica Ceca, Austria, Grecia, Danimarca e Polonia potrebbero, in realtà, peggiorare il problema delle carenze, in quanto andrebbero a minare i meccanismi di solidarietà europea. Secondo la nota, una scorta nazionale di antibiotici di sei mesi in Germania corrisponderebbe a un quarto dei quantitativi per l’intera UE. Tale scorta di sei mesi, inoltre, potrebbe coprire la fornitura combinata di undici piccoli paesi dell’Unione, aggiunge l’associazione dei produttori. Vi sarebbe, sottolinea anche la nota, anche un problema di sostenibilità economica di molti generici a basso costo, a causa dei costi aggiuntivi per la gestione dei magazzini e al maggior rischio di svalutazione delle scorte inutili. Dinamiche che, secondo Medicines for Europe, potrebbero ulteriormente rafforzare il consolidamento del mercato dei generici in capo a sempre meno aziende. Le scorte nazionali, inoltre, potrebbe creare un falso senso di sicurezza circa l’effettiva capacità di mitigare una grave carenza.

Le soluzioni alternative proposte

Nel suo position paper, Medicines for Europe sostiene l’iniziativa sulla riserva strategica UE annunciata dall’Autorità europea per l’emergenza e la risposta sanitaria (HERA) e propone alcune azioni che vi potrebbero venire incluse.
In particolare, sarebbe necessario secondo la rappresentativa industriale che la Commissione UE monitori in modo stringente i requisiti nazionali, al fine di prevenire azioni di stoccaggio da parte dei singoli paesi che siano disproporzionate ed eccessive. Il meccanismo volontario di solidarietà europeo, inoltre, dovrebbe permettere alle aziende produttrici di riallocare gli stock da un paese all’altro in modo efficiente in caso di carenza. Un obiettivo che secondo Medicines for Europe richiede una maggiore trasparenza del mercato UE, insieme a una maggiore ricorso ai dati in tempo reale su domanda e forniture contenuti all’interno del Sistema europeo di verifica dei medicinali (EMVS). Per quanto riguarda le riserve strategiche europee, co-finanziate da Unione e Stati membri, queste dovrebbero venire concordate con le aziende produttrici sulla base della rotazione degli stock, di modo da ridurre le cancellazioni che comportano sprechi e da diminuire fortemente i costi per i contribuenti. Queste riserve dovrebbero, inoltre, essere mirate, proporzionate e trasparenti.

Per Medicines for Europe sarebbero anche utili alcune modifiche a livello regolatorio, come ad esempio il foglietto illustrativo in formato elettronico o la digitalizzazione della rete degli enti regolatori, che potrebbe meglio supportare la gestione agile della supply chain. Infine, per l’associazione di categoria sarebbe necessario includere anche la sicurezza delle forniture nelle politiche di mercato, come anche nelle future linee guida UE sull’approvvigionamento dei medicinali e sull’aggiustamento delle politiche dei prezzi di riferimento. Ciò favorirebbe, infatti, le aziende a investire maggiormente in attività produttive e di diversificazione.