Essere green, indipendentemente dai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile OSS (Sustainable Development Goals SDGs) e dai 169 sotto-obiettivi ad essi associati dell’Agenda 2030. Aziende, PMI (Piccole e Medie Imprese), Big Pharma, Biotech hanno un comune denominatore: guidare produzioni e prodotti, l’intera filiera, verso una footprint quanto più possibile a basso impatto ambientale. Anche l’introduzione di un QR Code sul packaging farmaceutico, a favore di un sensibile risparmio di carta, può costituire una soluzione efficace all’obiettivo. Un “caso” di cui si è parlato alla 3° edizione di Pharma Hub (Milano, 16 Maggio).

l codice QR, nati “per scherzo”

Non sono nati prettamente in ambito farmaceutico. I QR Code, il codice a barre bidimensionale, è stato ideato per la prima volta nel 1994 dalla compagnia giapponese Denso Wave per tracciare i pezzi di automobili nelle fabbriche di un noto brand del territorio. Un “semplice quadrato” in cui ingegnosamente, da un inventore che lo pensò in pausa pranzo, vennero inserite e inscritte tutte le necessarie informazioni (bit) sul veicolo in una serie di pixel bianchi e neri. Comprese le potenziali capacità di questo “strumento”, ben oltre quelle di un normale codice a barre, il QR code ha iniziato ad essere utilizzato a largo raggio, da diverse aziende di diversi settori. Oggi i QR code arrivano a gestire duecento volte più informazioni di un codice a barre standard., consentendo di acquistare e pagare merce, viaggiare, accedere alla rete e molto altro. Un quadrato dalle potenzialità molto superiori al Data Matrix (DM) in termine di storage: fino a 4.296 caratteri alfanumerici rispetto a 2.335 del DM, quindi con capacità doppia di immagazzinamento dati o di flessibilità, altamente personalizzabile per il QR Code, “rigida” per il DM.

La normativa

Il QR Code fa esplicito riferimento al D.Lgs. 219/2006 e s.m.i., in particolare all’art.78 del D.L.219/2006 per Statutory information, riportate nell’Annex 1 del Position Paper CMDh (“Positive list”) e all’art.79 del D.L.219/2006 per le Additional information, ovvero alle altre informazioni utili per il corretto uso e utilizzo del medicinale, eventualmente anche ricorrendo a forme di video/audio la cui valutazione e approvazione è demandata ad ogni singolo Stato Membro. Specificatamente il QR Code nel Farmaco deve rispondere ad alcune Linee Guida: “Mobile scanning and other technologies in the labelling and package leaflet of centrally authorised medicinal products” (EMA/493897/2015, rev.01, 26 November 2018); al “CMDh position paper on the use of Mobile scanning and other technologies to be included in labelling and package leaflet (PL) in order to provide information about the medicinal product”, (CMDh/313/2014, rev.12, October 2023); alle QRD (Quality Review of Documents) recommendations on pack design and labelling for centrally authorized non-prescription human medicinal products (EMA/275297/2010, 10 Marzo 2011, draft). Per l’Italia le Statutory information riguardano le product information (RCP, Riassunto delle Caratteristiche di prodotto, FI, Foglietto Illustrativo), materiale di minimizzazione del rischio per il paziente (materiale educazionale) come approvato da AIFA nel Risk Management Plan, Video.

I vantaggi del QR code sul packaging

Sopperisce ad esempio a difficoltà e criticità del Foglietto Illustrativo, la cui lettura per caratteri spesso troppo piccoli ed illustrazioni complesse rappresentano un possibile ostacolo per persone di ogni livello culturale e condizione sociale. «L’inserimento del simbolo QR Code nella confezione – spiega Ivano Sabatino, Packaging Manager di SIFI S.p.A. – ha agevolato l’uso del farmaco mettendo a disposizione informazioni facilmente accessibili e sempre aggiornate, immediate e chiare in varie lingue, contribuendo quindi ad un utilizzo corretto del medicinale da parte di tutti gli utilizzatori, la cui sicurezza d’uso potrebbe essere ulteriormente migliorata tramite la realizzazione di video sulla corretta manipolazione del farmaco». Ma non solo: il QR Code è pro-sostenibilità, con una sensibile riduzione sull’impatto ambientale. Alcuni dati presentati attestano dal 2018 ad oggi un risparmio nella produzione aziendale di circa due tonnellate di carta, che ricadono sull’eco-sistema: «Abbiamo confrontato l’inquinamento di un grammo di carta, pari al peso approssimativo di un foglio illustrativo – prosegue l’esperto – con un minuto di navigazione su Google in termini di emissioni di CO2 e considerando che un grammo di carta produce circa 1-2 grammi di CO2 durante il processo di produzione e che un minuto di navigazione su internet ne produce circa 0,4 grammi, si deduce che la quantità di CO2 prodotta dalla navigazione su internet per un minuto sarebbe inferiore rispetto alla produzione di un grammo di carta».

Servirebbero anche politiche ecosostenibili

Un esempio emblematico è quello del Messico: COFEPRIS, l’Autorità messicana, in accordo alla normativa locale ha accettato l’utilizzo del codice QR per i prodotti igienico sanitari registrati nella nazione, senza la necessità di includere il foglio illustrativo cartaceo all’interno della confezione. La scansione del QR Code riportato sulla confezione esterna, rimanda al file HTML, audio e al pdf del foglio illustrativo; tale novità, apprezzata da SIFI SpA e da SIFI de Mexico, ha consentito l’eliminazione del cartaceo, quindi di ridurre l’impatto ambientale correlato alla produzione e allo smaltimento.