Il 63° Simposio AFI pone al centro dell’attenzione le sfide che l’industria della salute dovrà affrontare nel prossimo futuro. Ricerca, innovazione e sostenibilità costituiscono il necessario sodalizio sinergico al progresso scientifico. Non esiste innovazione se non c’è ricerca e se questa non viene condotta in maniera sostenibile, sfruttando tutte le tecnologie che permettono l’efficientamento e l’ottimizzazione di tutti i processi: dal disegno di ricerca alla produzione, fino al prodotto finito per l’accesso al mercato.
L’industria della salute è un asset strategico per la salute dei cittadini oltre che è un asset strategico per il Paese dal punto di vista del contributo del prodotto interno lordo. Oggi più che mai, con la complessità che caratterizza le nuove terapie che si stanno avvicinando al mercato, il ruolo dell’industria sta cambiando. È un ruolo più ampio, un ruolo di partnership e di collaborazione con tutti gli altri stakeholder a partire dalle istituzioni, ma anche la comunità scientifica e le associazioni pazienti. Nell’ottica di stimolare e facilitare ulteriormente questo confronto, quest’anno il Comitato Organizzatore ha deciso di rinnovare il setup dell’Area Espositiva, rendendo la visita più dinamica e moderna, facilitando il networking fra tutti gli attori della filiera della salute. Terapie avanzate e tecnologie innovative, strategia di controllo della contaminazione Annex 1, privacy e cybersecurity, nuove tecnologie di produzione: questi saranno alcuni dei temi che verranno analizzati nel corso delle 19 Sessioni Scientifiche. Ma non solo.
Molte rivoluzioni sono in atto e stanno scuotendo il panorama scientifico, a iniziare dall’avvento più significativo e massiccio dei sistemi di intelligenza artificiale. La transizione digitale è sinonimo di passaggio generazionale: le leve più giovani devono essere in prima linea nella gestione del cambiamento e di questo AFI pienamente consapevole. Anche le donne sono impegnate in prima linea e con funzioni di elevato profilo nell’industria, nell’accademia, nelle istituzioni e la loro presenza e importanza è da sempre riconosciuta dalla nostra Associazione. È percepibile per le nostre attività un cambio di paradigma per il quale è necessario uno sforzo di comprensione del quadro attuale e del possibile framework futuro; è necessario cioè proiettarsi in avanti verso l’evoluzione dei processi, degli impianti.
Sostenibilità e tutela dell’ambiente sono temi fondamentali: se è vero che senza salute non c’è economia e sviluppo sociale, è altrettanto vero che non può esserci salute se l’ambiente è irrimediabilmente compromesso. La filiera della salute deve essere un esempio per promuovere lo sviluppo sostenibile e la tutela dell’ambiente anche attraverso l’adozione di tecnologie e processi produttivi più efficienti e a basso impatto ambientale. Sicuramente, con tutte queste premesse, il settore sanitario nel suo insieme può diventare un modello virtuoso di sviluppo economico, sociale e ambientale per il Paese. La sfida principale che l’industria della salute sta affrontando è quella di credere nelle nostre capacità, nel nostro talento, nelle nostre energie per mantenere quel ruolo di eccellenza che il nostro comparto ha avuto, ha e avrà sempre più nel futuro.
Giorgio Bruno, presidente AFI