La revisione dei dati di sicurezza ha spinto il comitato CHMP di EMA a raccomandare il ritiro temporaneo dal mercato del farmaco Oxbryta (voxelotor), utilizzato per il trattamento dell’anemia falciforme nei pazienti adulti e in quelli pediatrici a partire dai 12 anni di età (link). Si tratta di un inibitore della polimerizzazione dell’emoglobina S (HbS), che si lega all’HbS con un rapporto stechiometrico di 1:1 e presenta una ripartizione preferenziale ai globuli rossi. Secondo quanto riportato dal Riassunto delle caratteristiche del Prodotto, aumentando l’affinità dell’Hb per l’ossigeno, il farmaco dimostra un’inibizione dose-dipendente della polimerizzazione dell’HbS e inibisce la falcizzazione dei globuli rossi migliorandone la deformabilità.
La raccomandazione di EMA verrà ora esaminata dalla Commissione europea, responsabile per la decisione legale di sospendere il farmaco in tutti i paesi membri.
I punti centrali della raccomandazione
La decisione del comitato CHMP fa seguito ai dati di sicurezza emersi da due studi di registro, indicativi del fatto che i pazienti in trattamento col farmaco presentavano crisi vaso-occlusive più frequenti rispetto a prima di iniziare la terapia. Tali crisi rappresentano una delle complicanze più frequenti dell’anima falciforme, e si possono presentare con insorgenza di dolore acuto, artrite, insufficienza renale e infarto.
Oxbryta, che era stata autorizzata centralmente a febbraio 2022, è utilizzata di frequente anche in combinazione con la idrossicarbammide. La revisione del farmaco è iniziata a luglio 2024, su richiesta della Commissione UE ai sensi dell’art. 20 del regolamento (EC) 726/2004. L’analisi dei dati di sicurezza ha preso avvio dalle risultanze di uno studio clinico in sono state registrate più morti con il farmaco che con il placebo. Anche il secondo studio preso in considerazione ha presentato un numero di morti maggiori rispetto a quello atteso. Elementi che hanno spinto il CHMP a evidenziare preoccupazioni per la sicurezza nell’uso di Oxbryta, fino a raccomandare la sospensione dell’AIC e della commercializzazione del prodotto fino al termine della valutazione di tutti i dati disponibili, nel corso della ongoing review.
Alla raccomandazione di EMA ha fatto seguito il richiamo del farmaco da parte dell’azienda titolare AIC (l’olandese Global Blood Therapeutics Netherlands B.V.) in tutti i paesi in cui era disponibile, compresa la cessazione del suo utilizzo negli studi clinici, per uso compassionevole o in programmi di accesso precoce.
EMA ha anche messo delle raccomandazioni destinate ai medici curanti, richiamandoli in particolare a non iniziare nessun nuovo paziente e a contattare quelli già in trattamento con Oxbryta per terminare la terpaia e discutere le possibili alternative. I medici devono continuare a monitorare la possibile insorgenza di effetti avversi anche dopo la fine del trattamento. Ai pazienti è richiesto di confrontarsi col proprio medico prima di sospendere la terapia e per ogni altra domanda.