Gli ultimi dati pubblicati dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) e dagli Heads of Medcines Agencies (HMA) circa l’uso delle evidenze real world (RWE) negli studi clinici indicano, per il periodo di riferimento febbraio 2024-febbraio 2025 (corrispondente al terzo anno di attività del consorzio Darwin EU), il raggiungimento di risultati significativi.
In particolare sono stati affrontati 107 diversi temi di ricerca e condotti 59 studi, che rappresentano un aumento del 47,5% rispetto al periodo precedente. Anche la proporzione di studi fattibili è aumentata dal 60 al 78% rispetto al periodo precedente, mentre la durata mediana degli studi si è ridotta a 4 mesi dal momento dell’approvazione del protocollo all’ottenimento dei risultati dello studio.
Complessivamente nel periodo settembre 2021 – febbraio 2025, ovvero dall’inizio del programma, sono stati condotti in totale 113 studi, distribuiti tra 60 studi condotti all’interno del Consorzio Darwin EU, 34 studi interni e 19 studi commissionati.
Evidenze real-world sempre più importanti
Le evidenze real-world stanno assumendo un ruolo sempre più di primo piano a supporto delle decisioni regolatorie. La fondazione del Consorzio Darwin EU era mirata proprio a approfondire l’utilizzo di questo tipo di evidenze; nei tre anni di vita il numero di partner di dati ad esso aderenti è cresciuto fino alle attuali 30 organizzazioni partner, che hanno accesso ai dati di circa 180 milioni di pazienti provenienti da 16 diversi paesi europei.
I richiedenti dei dati per studi real-world includono comitati e gruppi di lavoro di EMA e funzioni interni alla stessa, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e vari organismi di health technology assessment, oltre che la Commissione europea. L’ultimo rapporto evidenzia anche che gli studi con RWE hanno supportato diverse tipologie di procedure regolatorie, sia a livello di valutazione dei segnali di sicurezza che di valutazioni singole dei rapporti periodici di sicurezza. I dati RWE sono stati utilizzati anche all’interno di piani di indagine pediatrica e per il monitoraggio dei piani di sicurezza ed efficacia di vaccini, nonché per la prevenzione delle carenze e la preparazione alle crisi, la messa a punto della strategia geriatrica di EMA e altri studi metodologici.
Dati RWE a supporto delle decisioni regolatorie
Il Network Data Steering Group (NDSG) sta supervisionando le azioni messe in atto da EMA e dalla rete europea degli enti regolatori EMRN atte a stabilire un quadro di riferimento sostenibile per migliorare l’integrazione delle evidenze real-world nelle decisioni regolatorie, in linea con la strategia EMRN al 2028. L’obiettivo principale è creare un sistema che consenta l’uso sistematico e rigoroso sul piano metodologico delle evidenze real-world per informare le decisioni sui medicinali, in modo complementare ai dati derivanti dagli studi clinici tradizionali.
Il documento di EMA-HMA identifica anche varie fonti e modalità attraverso cui le RWE possono essere generate per scopi regolatori. Tra queste, i dati possono provenire da fonti esterne come il richiedente o il titolare AIC, il mondo accademico o le autorità competenti nazionali, o da capacità interne di EMA. L’Agenzia ha sviluppato tre principali meccanismi per generare le evidenze real-world, a partire da studi condotti dagli esperti dell’Agenzia in collaborazione con il richiedente o attraverso l’accesso diretto alle fonti di dati sanitarie europee. In secondo luogo, i contratti quadro prevedono studi commissionati a organizzazioni di ricerca e consorzi che hanno accesso a dati specializzati e competenze specifiche. In questo modo è possibile sfruttare esperienze esterne mantenendo il controllo sulla qualità. Infine, il consorzio Darwin EU conduce studi tramite partner di dati attraverso una rete federata in grado di mettere a disposizione esperienze e servizi completi, in modo innovativo e scalabile.
La vision al 2030
Su questa base, la possibile visione al 2030 per la generazione di evidenze cliniche real-world che si evince dal documento potrebbe comprendere l’integrazione delle RWE secondo sei principi guida. Le esigenze e la sicurezza dei pazienti devono rimanere sempre la priorità assoluta di tutte le decisioni, anche quelle basate sulle evidenze real-world. Sarebbe inoltre necessario massimizzare l’uso dei dati già disponibili per evitare le duplicazioni e ridurre i costi, e definire obiettivi specifici misurabili per ogni studio. Sarebbe inoltre utile abbracciare l’intero spettro dei dati e dei metodi utilizzando approcci diversificati e complementari e coinvolgere tutti gli attori fin dalle fasi iniziali del processo decisionale. Infine, sarebbe necessario garantire che i processi e i risultati siano aperti e verificabili.
Il documento identifica anche cinque aree chiave per migliorare l’utilizzo delle RWE. L’accesso alle fonti di dati, che dovrebbe essere più ampio e complementare, l’accelerazione nella generazione di evidenze real-world, l’anticipazione delle esigenze dei dati da parte dei decisori, lo sviluppo di strumenti educativi di gestione della conoscenza, sia interna che esterna, e un’efficace collaborazione e comunicazione tra enti regolatori e gli altri attori coinvolti.