Novartis riceve il parere positivo del CHMP per ranibizumab nel trattamento della retinopatia del prematuro (ROP, retinopathy of prematurity) nei neonati pretermine. Se otterrà l’approvazione UE per questa indicazione, ranibizumab sarà la prima e unica terapia farmacologica per la ROP.

Parere del CHMP su ranibizumab per la retinopatia del prematuro basato sui dati positivi di efficacia e tollerabilità dello studio RAINBOW
Parere del CHMP su ranibizumab per la retinopatia del prematuro basato sui dati positivi di efficacia e tollerabilità dello studio RAINBOW

Novartis ha annunciato che il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP, Committee for Medicinal Products for Human Use) dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA, European Medicines Agency) ha raccomandato l’approvazione di Lucentis (ranibizumab) per il trattamento della retinopatia del prematuro (ROP) nei neonati pretermine.

Se verrà approvato per questa indicazione, ranibizumab sarà la prima e unica terapia farmacologica indicata per la ROP in questa popolazione di pazienti particolarmente vulnerabili.

La domanda di approvazione è basata sullo studio clinico randomizzato e controllato RAINBOW, il quale ha dimostrato che, nei bambini con ROP, ranibizumab è efficace e con un buon profilo di tollerabilità.

La chirurgia laser, che è l’attuale standard terapeutico per la retinopatia del prematuro, agisce distruggendo il tessuto oculare responsabile dell’aumento del fattore di crescita dell’endotelio vascolare (VEGF, vascular endothelial growth factor) e può essere associata a significative complicanze. Sebbene quello chirurgico sia un trattamento efficace, esiste un evidente bisogno insoddisfatto di metodi innovativi per trattare la ROP che tramite un diverso meccanismo d’azione, non distruggano il tessuto retinico. A differenza della chirurgia laser, ranibizumab è una terapia farmacologica in grado di ridurre i livelli intraoculari aumentati di VEGF che sono la causa alla base dei processi patologici della ROP.

Se approvato nella UE, ranibizumab (nella dose da 0,2 mg) sarà indicato per il trattamento dei neonati prematuri con ROP in zona I (stadio 1+, 2+, 3 o 3+), in zona II (stadio 3+) o con una forma grave di ROP definita “aggressive posterior” (AP-ROP).

«Considerando questa popolazione di pazienti particolarmente vulnerabili e i limiti dei trattamenti attuali, gli studi clinici controllati e randomizzati sono importanti per garantire un uso sicuro ed efficace delle terapie farmacologiche nelle popolazioni di pazienti pediatrici. Se sarà approvato, ranibizumab rappresenterà una valida alternativa alla terapia laser – commenta Andreas Stahl, direttore del Dipartimento di Oftalmologia del Centro medico universitario di Greifswald.

«Riconosciamo l’importanza di investire in programmi clinici atti sia ad assicurarsi l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio, sia a garantire un uso sicuro delle terapie farmacologiche nelle popolazioni vulnerabili di pazienti pediatrici – afferma Dirk Sauer, Development Unit Head di Novartis Ophthalmology. – Siamo entusiasti di esserci ulteriormente avvicinati alla possibilità di rendere disponibile questo trattamento innovativo ai pazienti prematuri con ROP in tutta Europa. L’opinione positiva del CHMP è una testimonianza della nostra incessante dedizione all’innovazione, che perseguiamo affrontando i bisogni insoddisfatti e ridisegnando la cura dell’occhio in tutte le fasce
d’età».

Ranibizumab

Ranibizumab è la prima terapia anti-fattore di crescita dell’endotelio vascolare (anti-VEGF) autorizzata per uso oftalmico. Ha rivoluzionato il trattamento delle maculopatie e in diverse parti del mondo ha contribuito a ridurre del 50% la cecità causata dalla malattia. Dopo oltre  un decennio di innovazione e sei indicazioni (nAMD, DME, BRVO, CRVO, mCNV e altre forme di neovascolarizzazione coroideale [CNV]), ranibizumab continua a preservare la vista dei pazienti di tutto il mondo.

Ranibizumab è disponibile in oltre 110 Paesi ed è supportato da un portfolio di 251 studi clinici sponsorizzati e da una vasta esperienza real-world.

Il programma di sviluppo clinico di ranibizumab ha arruolato oltre 130.000 pazienti in tutte le indicazioni, con un’esposizione al trattamento pari a 5,5 milioni di anni-paziente (misura statistica che tiene conto complessivamente del numero di pazienti arruolati in uno o più studi clinici e del tempo che ciascuno di loro ha trascorso sottoposto a terapia) sin dal 2006, anno del lancio della terapia negli Stati Uniti.

Ranibizumab (Lucentis) è stato sviluppato da Genentech e Novartis. Genentech mantiene i diritti su ranibizumab negli Stati Uniti; Novartis detiene i diritti nel resto del mondo. Lucentis è un marchio registrato di Genentech Inc.

La retinopatia del prematuro (ROP)

La ROP è una malattia rara della retina, nonché una delle principali cause di cecità infantile. Colpisce i neonati pretermine sia nei Paesi sviluppati sia in quelli in via di sviluppo.

Causata dallo sviluppo anomalo dei vasi sanguigni della retina nel neonato prematuro, la progressione della malattia è dovuta ai livelli elevati del fattore di crescita VEGF.

Dopo parto prematuro, l’ipossia cui è sottoposto il tessuto retinico provoca livelli elevati di VEGF e quindi lo sviluppo anormale dei vasi sanguigni della retina, il quale può provocare a sua volta anomalie strutturali come il distacco della retina stessa, con conseguente compromissione della vista o cecità.

Il VEGF è un importante regolatore dello sviluppo di nuovi vasi sanguigni (processo noto come angiogenesi) e svolge un ruolo chiave nella progressione della ROP. Se non si sviluppano normalmente, durante la ROP i vasi sanguigni possono esercitare una trazione sulla retina e provocare trascinamento maculare, distacco della retina o altre anomalie strutturali, che possono a loro volta causare perdita della vista o potenziale cecità.

Lo studio RAINBOW

RAINBOW è uno studio multicentrico, condotto in 26 Paesi, controllato e randomizzato, in aperto e concepito per confrontare l’efficacia e la sicurezza di ranibizumab intravitreale rispetto alla chirurgia laser in 225 pazienti con ROP. Lo studio ha paragonato all’attuale standard di cura (la chirurgia laser) due diverse concentrazioni di ranibizumab: 0,1 mg e 0,2 mg. I risultati dello studio sono stati valutati a 24 settimane dopo l’inizio dello studio.

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