a cura di Aniello Salerno, Responsabile Center of Competence E&C&Q, ed Edoardo Mugnaini, Project Manager and HVAC specialist

Tradizionalmente, le normative nel settore farmaceutico si sono concentrate quasi esclusivamente su qualità e sicurezza del prodotto. Tuttavia, la crescente attenzione globale alla sostenibilità e all’efficienza energetica ha portato anche l’industria farmaceutica a ripensare i propri modelli produttivi. Senza mai compromettere la priorità assoluta della qualità e della sicurezza, le nuove linee guida promuovono strategie volte a evitare fenomeni di overdesign e a ridurre significativamente i consumi energetici.

In quest’ottica, il settore ha progressivamente abbracciato gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2030 delle Nazioni Unite, impegnandosi in una transizione verso una produzione più responsabile. All’interno dei siti produttivi farmaceutici, i maggiori consumi energetici sono riconducibili ai servizi ausiliari, in particolare agli impianti di trattamento dell’aria delle cleanroom, che richiedono enormi quantità di energia e operano quasi ininterrottamente, 24 ore su 24, fatta eccezione per i periodi di manutenzione.

Il ruolo delle normative

A supporto dell’efficientamento energetico, si inserisce la norma UNI EN ISO 14644-16:2019, “Cleanrooms and associated controlled environments – Part 16: Energy efficiency in cleanrooms and separative devices”, che “fornisce linee guida e raccomandazioni per l’ottimizzazione del consumo energetico e il mantenimento dell’efficacia energetica in camere bianche nuove ed esistenti, nelle zone pulite e nei dispositivi di separazione. Fornisce una guida per la progettazione, costruzione, messa in servizio e funzionamento delle camere bianche”.

Le strategie tecniche per ridurre i consumi

  • Ottimizzazione delle portate d’aria
    Il primo passo per il risparmio energetico è la riduzione al minimo indispensabile della portata di aria esterna e la razionalizzazione dei ricambi orari. Le normative non impongono valori precisi, ma linee guida come la ISPE “Good Practice Guide – HVAC” propongono range di riferimento in funzione del grado di classificazione ambientale: “6 to 20 AC/hr for CNC (EU Grade D) spaces; 20 to 40 AC/hr for Grade 8 (EU Grade C) spaces; 40 to 60 AC/hr for Grade 7 (EU Grade B) spaces; Grade 5 (EU Grade A) spaces”, suggerendo che tali indicazioni sono applicabili per la progettazione concettuale, con l’intento di ridurre in seguito i ricambi d’aria (e quindi i costi complessivi di capitale ed energia) nella fasi successive della progettazione, sulla base di una maggiore conoscenza dei processi da proteggere. La UNI EN ISO 14644-16 aiuta a calcolare i ricambi minimi in base alle caratteristiche dell’ambiente e le specifiche di utilizzo.
  • Riduzione dei volumi climatizzati
    Un’analisi mirata degli spazi di lavoro permette di limitare i volumi da climatizzare, con un impatto diretto sulla domanda energetica.
  • Controllo delle sorgenti di contaminazione
    L’uso di materiali a basso rilascio per abiti, arredi e strumenti all’interno della camera bianca, unito a una corretta gestione del numero di operatori, può ridurre la produzione di particolato, consentendo così una riduzione controllata dei ricambi orari, sempre secondo i criteri della norma UNI EN ISO 14644-16.
  • Scelta dei filtri e delle apparecchiature
    La normativa UNI EN ISO 16890-1:2017 guida la scelta dei filtri in base alla qualità dell’aria esterna e agli standard richiesti internamente. L’adozione di filtri a bassa perdita di carico consente di ridurre lo sforzo richiesto ai ventilatori e, di conseguenza, il consumo elettrico. L’uso di filtri terminali efficienti può essere adottato anche su impianti esistenti con modifiche contenute, prevedendo un monitoraggio dell’intasamento e una manutenzione pianificata.
  • Efficienza del sistema di distribuzione
    Canalizzazioni a tenuta elevata e motori elettrici ad alta efficienza (minimo IE3), oltre alla possibilità di ricircolo dell’aria, sono elementi essenziali per ridurre i consumi. Nei sistemi con solo aria esterna, è fondamentale integrare recuperatori di calore ad alta efficienza (preferibilmente di tipo aria/aria).
  • Aggiornamento delle centrali termiche
    Quando possibile, è consigliabile sostituire le macchine obsolete per la generazione dei fluidi termici con versioni ad alta efficienza.
  • Efficientamento dell’involucro edilizio
    Isolamenti migliorati e soluzioni architettoniche studiate possono contribuire a ridurre i carichi termici sull’edificio e quindi il fabbisogno energetico.
  • Controllo, monitoraggio e regolazione
    La regolazione fine dei parametri ambientali può offrire risparmi notevoli. Monitorare il punto di rugiada, gestire con attenzione il post-riscaldo, utilizzare il free cooling quando possibile e implementare piani di attenuazione notturna degli impianti sono strategie di gestione che aumentano l’efficienza operativa complessiva.

Un approccio multidisciplinare

Il percorso verso l’efficientamento energetico non coinvolge esclusivamente i progettisti, ma richiede il contributo di più attori:

  • L’utilizzatore finale: fondamentale per identificare le esigenze di processo e valutare le potenziali fonti di contaminazione.
  • Il reparto manutentivo: conosce le criticità impiantistiche e può proporre soluzioni sostenibili e gestibili nel tempo.
  • Il team C&Q (Commissioning & Qualification): deve essere coinvolto nella scelta di elementi che possono modificare i protocolli di qualifica, come l’adozione di nuovi filtri.
  • Il progettista: ha il compito di raccogliere tutte le esigenze, interpretare le URS (User Requirements Specifications) e sviluppare un progetto che rappresenti il giusto compromesso tra efficienza, costi e facilità realizzativa.

L’evoluzione continua del settore Life Science richiede partner capaci di coniugare know-how tecnico, compliance e visione d’insieme. Akkodis, realtà globale specializzata in consulenza ingegneristica e soluzioni digitali, è presente in oltre 30 Paesi con un team di oltre 50.000 esperti. Supporta i propri clienti lungo l’intero ciclo di vita dell’innovazione, offrendo servizi end-to-end. La business unit dedicata al Life Science mette a disposizione competenze verticali in ambiti chiave come Pharma EngineeringCommissioning & QualificationOperational Excellence e IT Compliance.