Nello studio LUX-Lung 8, afatinib ha migliorato in maniera significativa la sopravvivenza complessiva e ha rallentato la progressione del carcinoma polmonare (endpoint primario), rispetto a erlotinib, in pazienti con carcinoma polmonare a cellule squamose avanzato, precedentemente trattati con chemioterapia di prima linea e ha determinato un miglioramento significativo dei sintomi correlati alla malattia quali tosse e dispnea