Johnson & Johnson annuncia la nascita di consorzi per lo sviluppo del vaccino contro Ebola attraverso il programma Ebola+ con finanziamenti da parte di Innovative Medicine Initiative (IMI) sostenuto dalla Commissione Europea tramite il programma Horizon 2020 e dei partner dei progetti che aderiscono a EFPIA, la Federazione Europea delle Industrie e Associazioni Farmaceutiche.

ebola

Tramite i consorzi, Istituti di ricerca e organizzazioni non governative quali London School of Hygiene and Tropical Medicine, l’Institut National de la Santé et de la Recherche Médicale (INSERM), Università di Oxford, La Centre Muraz, Bavarian Nordic A/S, Vibalogics, Fondazione Grameen e World Vision Irlanda, si uniscono a Janssen, azienda farmaceutica di Johnson & Johnson, per accelerare lo sviluppo del vaccino Ad26 – MVA contro l’Ebola e sensibilizzare i pazienti. I finanziamenti sosterranno diversi consorzi di collaborazione per un totale di quattro progetti selezionati con il primo bando e in fase di definizione. Tre di questi sono volti ad accelerare le sperimentazioni di Fase I, II e III e aumentare la scala di produzione del vaccino prime-boost. Attualmente è in corso uno studio di Fase I, guidato dal Gruppo Vaccini di Oxford; sono previste sperimentazioni in Africa. Se l’esame dei dati preliminari di Fase I avrà esito positivo, gli studi di Fase II e III saranno condotti in parallelo in Europa e in Africa. Un quarto progetto studierà strumenti e metodi innovativi per sensibilizzare la popolazione e favorire l’adesione alle campagne di vaccinazione.

“Le persone continuano ad ammalarsi, quindi, permane il rischio che l’Ebola continui a diffondersi e che, in futuro, ci possa essere un’altra importante epidemia” ha dichiarato Johan Van Hoof, Responsabile Mondiale Malattie Infettive e Vaccini di Janssen. “Apprezziamo moltissimo il sostegno della Commissione  Europea e siamo lieti che si unisca a noi e ai nostri importanti partner per accelerare ulteriormente il conseguimento del nostro obiettivo di mettere a disposizione quanto prima il vaccino – se verrà approvato – alle famiglie e agli operatori sanitari che sono in prima linea”. 

Il Regime Vaccinale contro l’Ebola 

Scoperto nell’ambito di un programma di ricerca condotto in collaborazione con i National Institutes of Health (NIH), il regime vaccinale è di tipo prime-boost e prevede l’associazione di due vaccini somministrati con un inoculazione iniziale (prime) e una aggiuntiva di potenziamento della risposta immunitaria (boost). I due componenti del regime vaccinale sono stati sviluppati con tecnologia AdVac® di Crucell Holland B.V., una della aziende farmaceutiche  Janssen, e tecnologia MVA-BN® di Bavarian Nordic, azienda biotecnologica con sede in Danimarca.

Le sperimentazioni precliniche del regime vaccinale prime-boost condotte dai NIH hanno dimostrato che, quando i due vaccini sono stati somministrati a distanza di due mesi uno dall’altro, si è avuta protezione completa contro la mortalità causata dall’Ebola per il ceppo Kikwit Zaire, che è simile a quello all’origine dell’epidemia attuale in Africa Occidentale. La collaborazione di ricerca su un vaccino monovalente per il ceppo Zaire del virus dell’Ebola fa parte di un programma in corso per lo sviluppo di un vaccino plurivalente contro tutti i ceppi di virus che provocano malattia nell’uomo – compresi quelli che causano l’Ebola e la febbre di Marburg – basato sui vettori Ad26 e Ad35.

Potete trovare maggiori informazioni sui progetti sul sito http://www.imi.europa.eu/