La cheratocongiuntivite vernal (VKC) è una malattia infiammatoria della congiuntiva e della cornea ad andamento stagionale o cronico a eziologia ignota, che colpisce prevalentemente i bambini di sesso maschile in primavera, peggiora o persiste in estate e tende a risolversi in autunno.

La cheratocongiuntivite vernal è caratterizzata da fotofobia, arrossamento, prurito, bruciore, secrezione di muco filamentoso, lacrimazione e sensazione di corpo estraneo nell’occhio. Di solito, regredisce spontaneamente entro i 20 anni.

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La cheratocongiuntivite vernal è una malattia infiammatoria cronico-stagionale che colpisce prevalentemente i bambini dalla primavera all’autunno

Per la sintomatologia, la VKC è spesso confusa con una congiuntivite allergica, ma si distingue da quest’ultima per l’impossibilità di giovarsi dalle cure antiallergiche topiche o sistemiche e per la mancanza di correlazione tra aggravamento dei sintomi e incremento della concentrazione di pollini nell’aria e per la negatività dei test allergologici.

È stato anche osservato che i bambini affetti da VKC possono presentare ciglia palpebrali di lunghezza superiore rispetto a quella di un bambino sano.

La terapia della cheratocongiuntivite vernal

Susanna Esposito, direttore dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano e presidente WAidid, Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici illustra i sintomi e i primi accorgimenti per distinguere la cheratocongiuntivite vernal da una rinocongiuntivite: «L’inefficacia dei comuni trattamenti antiallergici, come gli antistaminici per via oculare, e una difficoltà di adattamento alla luce soprattutto all’esterno, ma anche al risveglio nei casi più gravi, sono sintomi importanti che devono far insospettire. Quando la fotofobia è molto intensa, occhiali scuri e cappellini sono uno strumento indispensabile di protezione ed è ovviamente necessario escludere rapidamente una lesione della cornea con una valutazione oculistica e poi allergologica al fine di iniziare una terapia idonea ed evitare il rischio di esiti permanenti».

Susanna Esposito dirige una struttura poliambulatoriale, oculistica e allergologica potenziata presso la Clinica De Marchi del Policlinico dell’Università degli Studi di Milano per il trattamento dei bambini affetti da Vernal.

Nelle forme lievi di VKC, la terapia si avvale di trattamento antistaminico e antinfiammatorio topico associato a brevi cicli di corticosteroidi, mentre nelle forme moderate o severe viene utilizzata la ciclosporina in collirio, con preparazione galenica.

«La Vernal è tra le malattie rare più frequenti – evidenzia Daniele Ghiglioni, allergologo pediatra, responsabile del poliambulatorio presso la Clinica De Marchi, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano – con sintomi simili a quelli delle altre forme allergiche oculari, ma molto amplificati. Anamnesi e caratteristiche cliniche sono fondamentali per una diagnosi adeguata e una corretta terapia. E la certezza della diagnosi può derivare solo da una stretta collaborazione tra allergologo e oculista come avviene oggi nel nostro ambulatorio dove ogni anno vengono curati circa 2000 bambini affetti da Vernal».