La sesta edizione del workshop su terapia del dolore, cure palliative e legge 38 IMPACT proactive (stazione Leopolda di Firenze, 1 e il 2 luglio 2016) ha presentato un focus sui diritti dei cittadini con dolore, ha affrontato il presunto rischio di dipendenza da farmaci oppioidi, ha illustrato il ruolo della Medicina Narrativa e dell’agopuntura.

IMPACT proactive 2016 - Esterno Leopolda
Nel corso di IMPACT proactive 2016 è stata videnziata la disparità regionale nell’accesso ai farmaci e la scarsa informazione fornita ai pazienti sul diritto alla terapia del dolore

Perché a distanza di sei anni dall’approvazione della Legge sulla terapia del dolore (la 38/2010) ci sono ancora così tante disparità sul territorio italiano nell’accesso ai farmaci e alle cure?

L’attuale regionalizzazione della sanità riduce o aumenta le diseguaglianze?

Perché i cittadini non sono ancora adeguatamente informati sui loro diritti in tema di cura? Quali sono le sfide che attendono gli specialisti che si occupano del dolore?

A queste e a molte altre domande hanno cercato di rispondere gli oltre duecento partecipanti della sesta edizione del Workshop IMPACT proactive. Esperti interdisciplinari del dolore, opinion leader nazionali, rappresentanti delle Istituzioni e delle Società Scientifiche, portavoce delle Associazioni di difesa dei diritti dei cittadini, ricercatori e medici di medicina generale.

Gestione del dolore. Troppe diseguaglianze regionali!

«IMPACT proactive è un appuntamento fisso, che conferma sempre di più la sua natura di punto di riferimento sulla tematica del dolore, a 360° – spiega Gian Franco Gensini, presidente e responsabile scientifico di IMPACT proactive. – Abbiamo voluto incentrare l’edizione di quest’anno sulle “disparities”: le disuguaglianze, che sono ancora troppe nelle diverse Regioni italiane per quanto riguarda la problematica della gestione del dolore».

Il Senatore Andrea Mandelli, presidente della federazione Ordini Farmacisti Italiani, sottolinea:

«Grazie alla Legge 38, nel nostro Paese si è compiuto un significativo passo avanti nel trattamento del dolore. Purtroppo, assistiamo però a una differenza di trattamento sul territorio nazionale che conosce diverse cause, da quelle organizzative a quelle culturali.

È evidente che un approccio basato su una più ampia gamma di farmaci, spesso anche molto differenti per azione e avvertenze rispetto a quelli usati precedentemente, richiede sul territorio una maggiore sinergia tra i protagonisti del processo di cura, specialista, medico di famiglia e farmacista di comunità».

Dipendenza da oppiacei: rischio reale?

Un altro momento importante di IMPACT proactive è rappresentato dal dibattito sull’esistenza o meno, oggi in Italia, di un rischio reale di dipendenza nell’utilizzo di farmaci oppiacei nel dolore cronico.

Per approfondire, leggi l’articolo “Dipendenza da farmaci oppiacei, è falso allarme”

Il ruolo della Medicina Narrativa

Gli scenari che si aprono nel campo della Medicina Narrativa sono stati illustrati da Cristina Cenci, socio fondatore di OMNI, Osservatorio Medicina Narrativa Italia, che dalla sua esperienza con il blog Digital Health, ha tratto studi sull’approccio narrativo nella terapia del dolore.

Il tema della Medicina Narrativa è trattato approfonditamente nel Manuale di medicina umana e narrativa di Alberto Scanni, Federico Edoardo Perozziello edito da Tecniche Nuove.

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978-88-481-3187-2