Roche annuncia che la FDA accorda la revisione prioritaria a emicizumab per l’emofilia A. La Priority Review (Revisione Prioritaria) è stata accordata per il trattamento in profilassi con emicizumab, in formulazione sottocutanea somministrato una volta a settimana ad adulti, adolescenti e bambini affetti emofilia A con inibitori del fattore VIII.

La Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha inoltre accettato la Biologics License Application (BLA) dell’azienda. La BLA si basa sui risultati positivi ottenuti nello studio di fase III condotto su adolescenti e adulti affetti da emofilia A con inibitori e sui risultati ad interim dello studio di fase III realizzato sui bambini.

FDA accorda la revisione prioritaria a emicizumab per l'emofilia A e accetta la BLA basandosi su studi in pazienti affetti da emofilia A con inibitori
La FDA accorda la revisione prioritaria a emicizumab per l’emofilia A e accetta la BLA basandosi su studi in pazienti affetti da emofilia A con inibitori

Quasi un soggetto con emofilia A su tre sviluppa inibitori a seguito del trattamento con le  terapie sostitutive del fattore VIII standard. Questo aspetto limita le opzioni terapeutiche. Inoltre incrementa il rischio di sanguinamenti potenzialmente letali e ripetuti, soprattutto a carico delle articolazioni, che causano danno a lungo termine.

«Roche sviluppa da tempo terapie anticorpali innovative volte a rispondere ad alcuni dei bisogni clinici insoddisfatti più urgenti – ha dichiarato Sandra Horning, MD, Chief Medical Officer e Head of Global Product Development di Roche. – I risultati del nostro studio di fase III condotto su adulti e adolescenti, nonché i risultati preliminari di fase III nei bambini, hanno evidenziato che emicizumab potrebbe contribuire in misura significativa ad aiutare i soggetti affetti da emofilia A con inibitori, i quali affrontano notevoli difficoltà nella prevenzione e nel trattamento dei sanguinamenti. Stiamo collaborando con l’FDA nella speranza di offrire questa nuova opzione terapeutica profilattica alla comunità di persone con emofilia A con inibitori il prima possibile».

La BLA (Biologics License Application) per emicizumab si basa sui risultati dello studio di fase III HAVEN 1 condotto su adulti e adolescenti di età uguale e superiore a 12 anni, nonché sui risultati ad interim dello studio di fase III HAVEN 2 realizzato su bambini di età inferiore a 12 anni. I risultati dello studio HAVEN 1 sono stati pubblicati sulla rivista The New England Journal of Medicine (NEJM), mentre gli esiti di entrambe le sperimentazioni sono stati presentati in occasione del 26° convegno dell’International Society on Thrombosis and Haemostasis (ISTH) tenutosi a luglio 2017.

La designazione di Priority Review viene concessa ai medicinali che secondo l’FDA potrebbero apportare miglioramenti significativi alla sicurezza e all’efficacia del trattamento, della prevenzione o della diagnosi di una malattia grave. A settembre 2015, l’FDA ha accordato a emicizumab la designazione di terapia breakthrough per adulti e adolescenti affetti da emofilia A con inibitori. Questa designazione ha lo scopo di accelerare lo sviluppo e l’analisi di medicinali destinati a trattare una condizione grave, con evidenze preliminari indicanti che tali farmaci potrebbero dimostrare un miglioramento sostanziale rispetto alle terapie esistenti.

I dati di entrambi gli studi HAVEN 1 e HAVEN 2 sono stati inoltre presentati all’Agenzia europea dei medicinali (EMA) per valutare l’approvazione del farmaco e verranno esaminati mediante procedura accelerata. Altri studi stanno valutando emicizumab in soggetti affetti da emofilia A con e senza inibitori, nonché regimi posologici con una minore frequenza di somministrazione.

Emicizumab (ACE910)

Emicizumab è un anticorpo monoclonale bispecifico sperimentale ideato per unire i fattori IXa e X. Queste sono le proteine necessarie per attivare la naturale cascata della coagulazione e ripristinare il processo di coagulazione del sangue. Può essere somministrato sotto forma di soluzione pronta all’uso da iniettare per via sottocutanea una volta a settimana.

Emicizumab è studiato nell’ambito di studi registrativi di fase III condotti su soggetti di età uguale o superiore a 12 anni, con e senza inibitori del fattore VIII, e su bambini di età inferiore a 12 anni con inibitori del fattore VIII. Altre sperimentazioni stanno valutando regimi posologici con una minore frequenza di somministrazione. Il programma di sviluppo clinico sta valutando la sicurezza e l’efficacia di emicizumab, nonché la sua potenzialità di contribuire a superare le attuali sfide di natura clinica, quali:

  • la breve durata degli effetti dei trattamenti esistenti,
  • lo sviluppo di inibitori del fattore VIII,
  • la necessità di frequente accesso venoso.

Emicizumab è stato ideato da Chugai Pharmaceutical ed è sviluppato congiuntamente da Chugai, Roche e Genentech.

L’emofilia A

L’emofilia A è una grave patologia ereditaria caratterizzata da un’insufficienza della coagulazione, che determina sanguinamenti incontrollati e spesso spontanei.

Questa patologia interessa circa 320.000 persone in tutto il mondo, di cui il 50-60% presenta una forma grave della malattia. Le persone affette da emofilia A soffrono della mancanza, totale o parziale, di una proteina della coagulazione denominata “fattore VIII”. Nei soggetti sani, in caso di sanguinamento, il fattore VIII agisce da cofattore per i fattori della coagulazione IXa e X. Esso determina un passaggio fondamentale per la coagulazione del sangue e quindi l’interruzione dell’emorragia.

A seconda della gravità della patologia, le persone affette da emofilia A possono manifestare sanguinamenti frequenti, soprattutto a livello delle articolazioni o dei muscoli. Questi sanguinamenti causano spesso dolore e possono comportare gonfiore cronico, deformità, mobilità ridotta e danno articolare a lungo termine.

Oltre a influire sulla qualità della vita del malato, tali sanguinamenti, nel caso in cui interessino organi vitali, possono rivelarsi potenzialmente letali.

Una grave complicanza del trattamento è rappresentata dallo sviluppo di inibitori verso le terapie sostitutive del fattore VIII. Gli inibitori sono anticorpi sviluppati dal sistema immunitario dell’organismo che si legano al prodotto sostitutivo del fattore VIII e ne bloccano l’efficacia. Rendono così difficile, se non impossibile, ottenere un livello di fattore VIII sufficiente a controllare il sanguinamento.

La maggior parte dei soggetti con emofilia A che sviluppa inibitori è sottoposta a terapie infusionali a base di BPA, on-demand (al bisogno, episodiche) o in profilassi, allo scopo di controllare i sanguinamenti. Questo approccio terapeutico è meno efficace e meno prevedibile rispetto alla terapia sostitutiva a base di fattore VIII nei soggetti affetti da emofilia A senza inibitori.

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