Il dado è tratto, ma sfortunatamente è rotolato dalla parte di Amsterdam. Milano è stata beffata al sorteggio finale, dopo aver vinto i primi due turni di votazioni, rispettivamente con 25 e 12 voti, ed aver pareggiato il terzo con la capitale olandese (13 voti ciascuna). Fondamentale è stata l’astensione della Slovacchia, che ha visto bocciata già al primo turno Bratislava. Gli oltre ottocento dipendenti dell’Agenzia europea dei medicinali possono da oggi attivarsi per cercar casa in Olanda, e il paese dei tulipani godrà del ricco indotto economico portato dalle attività di Ema, stimato in 1,7 miliardi di euro l’anno.

A noi non può che restare l’amaro in bocca per una candidatura che alla resa dei conti si è dimostrata nettamente la migliore, ma ciononostante non è stata premiata dai partecipanti alle votazioni segrete che si sono tenute ieri a Bruxelles, sulla base di accordi politici che vedrebbero tra i principali indiziati, secondo molti osservatori, Germania e Spagna. Anche la nuova sede dell’Autorità bancaria europea (Eba) è stata assegnata per sorteggio, che ha visto prevalere Parigi su Dublino.

Il rendering della nuova sede Ema a Amsterdam (credits: The Dutch Bid for EMA)

Da oggi parte una nuova era

Ora che sappiamo finalmente dove ci porterà il nostro viaggio possiamo mettere in atto azioni concrete per un trasloco di successo”, ha commento il direttore generale di Ema, Guido Rasi, subito dopo l’esito del sorteggio. Secondo Rasi, Amsterdam risponde a molti dei requisiti posti dall’Agenzia, offre un’eccellente connettività e un edificio che può essere adattato ai bisogni di Ema. Rasi ha anche ringraziato i 27 paesi che hanno votato ieri dando priorità alla necessità di garantire la continuità di business dell’Agenzia europea dei medicinali. “Il nostro sondaggio interno ha mostrato che la maggioranza dello staff di Ema dovrebbe essere disponibile a trasferirsi ad Amsterdam con l’Agenzia. Anche in questo caso, tuttavia, le nostre attività saranno toccate e dobbiamo pianificare ciò fin da subito per evitare che si creino dei gap di conoscenza ed esperienza”, ha sottolineato Guido Rasi.

Da oggi scatta la lancetta che porterà Ema ad Amsterdam entro il 30 marzo 2019: una deadline che richiede l’efficiente collaborazione tra l’Agenzia e le autorità olandesi che, secondo quanto reso noto dalla nota emessa da Ema, stabiliranno subito una struttura congiunta di governance dell’intero processo. L’Agenzia del farmaco ha anche annunciato che pubblicherà sul sito a inizio dicembre uno schema di monitoraggio dei progressi verso il completo trasferimento.

Le reazioni in Italia

Abbiamo vinto lo stesso. L’Italia ha dimostrato di conquistare il gradino più alto del podio per la valutazione di merito – ha commentato il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi. – A dimostrazione del fatto che Milano rispondeva al meglio a tutte le caratteristiche di qualità richieste. Ed è stata superata solo grazie al sorteggio e alla cattiva sorte. Per la prima volta il blocco del Nord Europa non ha prevalso. Un fatto molto significativo tant’è che è stato necessario il lancio della monetina”. Scaccabarozzi ha sottolineato anche come l’Italia abbia vinto la sfida come sistema Paese, grazie al lavoro svolto in stretta collaborazione da parte del Governo intero – e in particolare all’impegno profuso dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin e dalla diplomazia della Farnesina – del professor Moavero Milanesi che è stato l’ambasciatore italiano per la candidatura di Milano in sede europea, del governatore della Lombardia Maroni, del sindaco di Milano Sala e degli altri attori pubblici e privati. “Ne usciamo quindi a testa alta e consapevoli che, quando facciamo squadra, non siamo secondi a nessuno.”

Anche il presidente di Assobiomedica Massimiliano Boggetti, ha sottolineato l’importante opportunità persa dall’Italia, controbilanciata dalla dimostrazione che facendo sistema si può essere davvero competitivi. “Ora però ci aspetta il compito più difficile: non disperdere le energie e le risorse e continuare a fare quadrato, lavorando insieme per costruire un polo di eccellenza della ricerca medico-scientifica e della salute”, ha subito rilanciato Boggetti. Per Assobiomedica l’obiettivo deve essere il rilancio del settore delle scienze della vita, le cui potenzialità possono dare grande slancio allo sviluppo dell’innovazione e della ricerca in sanità. La direzione, per il presidente Boggetti, è quella di dare valore al territorio e creare occupazione e sviluppo per il Paese. “Non disperdiamo il valore di questa esperienza – ha sottolineato nel ringraziare tutte le istituzioni che hanno collaborato alla candidatura di Milano -. Usiamola piuttosto per rilanciare un settore che può rendere il nostro Paese davvero concorrenziale in Europa, creando un’asse con Amsterdam per lo sviluppo delle life science”.

Una candidatura solida sconfitta solo da un sorteggio. Che beffa!”, è stato il tweet con cui il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha commentato l’esito del sorteggio finale che ha premiato Amsterdam. Per il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, la modalità con cui si è arrivati all’esito finale della disfida è stata “tutto regolare ma non normale“, mentre il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, ha sottolineato la tristezza per il fatto che tale modalità rappresenti “il paradigma di un’Europa che non sa decidere“.

Le reazioni in Olanda e i punti principali dell’offerta olandese

L’assegnazione della nuova sede di Ema ad Amsterdam è una buona notizia per i pazienti di tutta Europa, ha commentato il ministro olandese della Salute, Bruno Bruins, in una nota pubblicata sul sito del Governo. “Ad Amsterdam Ema sarà in grado di continuare il suo importante lavoro senza interruzioni dopo la Brexit. Ora inizia il lavoro vero. Amsterdam e l’Olanda sono pienamente impegnate nel far si che il trasferimento di Ema avvenga senza problemi. Siamo pronti per iniziare e assicureremo che l’importante lavoro di Ema non venga interrotto”.

Anche il ministro degli Affari esteri, Halbe Zijlstra, nel ringraziare i paesi europei che hanno votato per l’Olanda ha sottolineato l’esito “fantastico” del sorteggio e il fatto che andrà a beneficio di tutti i cittadini europei.

Nel documento di valutazione delle candidature pubblicato da Ema lo scorso 3 ottobre veniva indicato come l’offerta olandese prevedesse di mettere a disposizione un team di esperti per gestire tutti gli aspetti del trasferimento nella nuova sede, che dovrebbe essere disponibile entro il Q3 2019. A partire da gennaio 2019, quindi, gli uffici di Ema dovranno trovare una collocazione provvisoria in attesa che venga completata la costruzione del nuovo edificio, il Vivaldi Building, che potrà essere progettato nella sua configurazione definitiva per rispondere a tutti i requisiti richiesti dall’Agenzia. Secondo quanto riportato dall’offerta, l’affitto mensile del Vivaldi Building dovrebbe essere di circa 300-320 €/mq per vent’anni, e il Governo olandese dovrebbe provvedere a un incentivo una tantum di € 18 milioni a sostegno del trasloco, oltre a sostenere i costi per la location temporanea. Leggi qui il profilo completo del dossier di Amsterdam presentato dal Governo olandese.