Nella settimana dal 12 al 18 novembre 2018 si svolge la World Antibiotic Awareness Week 2018, dedicata alla sensibilizzazione sugli antibiotici. LâOrganizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), l’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (OIE) e l’Organizzazione mondiale della sanitĂ (OMS), confermano e ribadiscono con forza la necessitĂ di uno sforzo comune nei confronti della lotta allâantibiotico-resistenza. Le tre organizzazioni mondiali rivolgono un deciso appello ai governi mondiali chiedendo “di utilizzare l’approccio âOne Healthâ nella lotta contro la resistenza antimicrobica e di riunire la salute umana, la salute degli animali e la salute ambientale. Riteniamo che questo approccio intersettoriale sia il modo migliore per compiere reali progressi nella lotta alla resistenza antimicrobica in Europa e nel mondoâ.
Situazione europea
Secondo uno studio pubblicato dallâEuropean Antimicrobial Resistance Surveillance Network (EARS-Net) nel 2015, sono 33.000 allâanno le morti causate in modo diretto da patologie provocate da batteri resistenti agli antibiotici nell’Unione europea e nello Spazio economico europeo (UE / SEE).
Lo studio ha messo anche in evidenza disomogeneitĂ dellâantibiotico-resistenza nelle nazioni prese in esame e ha nuovamente affermato lâassoluta necessitĂ di una strategia mondiale per far fronte a questa situazione ormai diventata unâemergenza planetaria. Lâimpatto negativo delle infezioni dovute a batteri antibiotico-resistenti sulla popolazione europea è pari a quello determinato da tubercolosi, HIV/AIDS e influenza messi assieme.
Un ulteriore dato allarmante è costituito dal fatto che lo studio dimostra come unâelevata percentuale delle antibiotico-resistenze sia contro antibiotici di ultima generazione come carbapenemi e colistina, rendendo di fatto impervio il percorso terapeutico dei malati.
Antibiotici, agricoltura e allevamento
Le cifre esatte relative allâimpiego degli antibiotici in agricoltura non sono note. Si stima che annualmente vengano utilizzate nel settore agricolo dalle 65.000 alle 240.000 tonnellate di antibiotici allâanno. Solo lo 0,2-0,4% di questa quantitĂ viene adoperata per le colture mentre il rimanente è destinato al bestiame e agli allevamenti di pesce. Il 75/90% degli antibiotici somministrati agli animali allevati a scopo alimentare viene eliminato senza essere stato metabolizzato ed è in grado di raggiungere le fonti di acqua potabile. Risultano in particolare lacunosi i dati riguardanti lâutilizzo di antibiotici nei paesi in via di sviluppo.
Piano dâazione contro la resistenza agli antibiotici
Lâapproccio âOne Healthâ è il risultato di un accordo tra FAO, OIE e OMS e consiste in una serie di linee guida pratiche destinate ai governi, in particolare a quelli dei paesi in via di sviluppo, per migliorare e sviluppare la lotta allâantibiotico-resistenza tramite opportune revisioni della politica agricola e sanitaria e utilizzando un efficace piano di sviluppo. In questo senso la FAO ha studiato e pubblicato nel 2016 un piano dâazione, valido fino al 2020, contenente gli strumenti raccomandati per contrastare lâemergenza mondiale della resistenza agli antibiotici. Questo piano raccomanda:
- il miglioramento della consapevolezza della seria minaccia alla salute umana rappresentata dalla resistenza agli antibiotici;
- lo sviluppo di metodi che aumentino la capacitĂ di sorveglianza e monitoraggio della resistenza agli antibiotici e dell’uso degli antimicrobici in agricoltura, in medicina umana e animale;
- il rafforzamento di una buona politica relativa all’uso degli antibiotici;
- la promozione di pratiche zootecniche e agricole efficaci per ridurre lâutilizzo di antibiotici.