NSCLC è la forma di carcinoma più diffusa al mondo: prima causa di decesso per tumore tra gli uomini, terza causa nella popolazione femminile; responsabile in Europa di 350.000 nuovi casi l’anno e di un milione di morti nel mondo. Solo in Italia si ammalano di cancro del polmone 39.000 persone l’anno, l’11% di tutte le diagnosi di tumore, che incidono per ¼ sulla popolazione femminile e per ¾ su quella maschile. Nel corso della propria vita un uomo su 9 e una donna su 36 vanno incontro al rischio di sviluppare un tumore del polmone indipendentemente dai fattori di rischio.

Novembre è stato dichiarato dalla Global Lung Cancer Coalition “Mese di sensibilizzazione mondiale del tumore del polmone”, con l’obiettivo di far crescere l’informazione e la conoscenza di questa neoplasia i cui sintomi, subdoli, sono motivo di diagnosi tardiva e per la quale, nonostante il silenzio e i tabu, sono enormi i progressi compiuti dalla ricerca, grazie al contributo della medicina personalizzata e delle terapie a bersaglio molecolare, sulle quali hanno fatto il punto a Roma alcuni dei principali Opinion Leader italiani.

«Nell’80% dei casi il tumore del polmone è correlato al fumo di sigaretta: un fumatore che consuma 20 sigarette al giorno per vent’anni ha un rischio del 2.000% di ammalarsi, mentre il fumo passivo aumenta questo rischio del 20-30%», dichiara Andrea Ardizzoni, direttore della Struttura Complessa di Oncologia Medica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. «Il carcinoma polmonare è una malattia tipica dell’età avanzata: la diagnosi avviene di solito attorno ai 65-70 anni e a causa dell’invecchiamento della popolazione l’età alla diagnosi si sposta sempre più avanti negli anni. Grazie alla legge Sirchia abbiamo assistito a una flessione annua (-2%/annuo) dei tumori polmonari negli uomini, mentre i nuovi casi sono in aumento tra le donne. Un fenomeno emergente è la comparsa di tumori polmonari tra le persone che non hanno mai fumato».

Da alcuni anni lo studio dell’assetto genico del cancro ha modificato radicalmente la classificazione dei tumori polmonari. È ormai superata la tradizionale distinzione tra carcinoma polmonare “a piccole cellule” e “a grandi cellule”: all’interno del carcinoma polmonare “non a piccole cellule” (NSCLC) vengono distinti tumori anaplastici, squamosi e non squamosi, questi ultimi chiamati adenocarcinomi. Tale distinzione è imprescindibile per identificare l’opzione terapeutica corretta, scelta sulla base delle informazioni istologiche e genetico-molecolari del singolo tumore.