Il carcinoma polmonare, principale causa di morte per tumore al mondo, continua a rappresentare un’emergenza e risulta in aumento tra donne e non fumatori, ma la medicina personalizzata e la conoscenza dei meccanismi molecolari alterati aprono nuove prospettive di cura, consentendo di trattare per la prima volta anche tumori finora privi di una terapia specifica, come quelli ALK-positivi, cambiando la qualità di vita dei pazienti. La molecola più recente sviluppata su questo fronte è crizotinib, terapia mirata per il recettore ALK, che ha dimostrato efficacia sia nel prolungare la sopravvivenza libera da malattia, sia nel migliorare la sintomatologia.
Tre i passaggi chiave per lo sviluppo delle terapie target che, dopo aver cambiato lo scenario in molte aree dell’Oncologia, stanno oggi aprendo nuove prospettive anche nel trattamento del tumore del polmone, in particolare quello “non a piccole cellule” (NSCLC): identificare le sequenze di DNA difettoso, scovare con un test la mutazione specifica, “disegnare” in laboratorio il farmaco mirato, capace di colpire l’anomalia molecolare che fa impazzire le cellule, facendole moltiplicare all’infinito.