Alessandro Sidoli
Alessandro Sidoli

L’irlandese Jazz Pharmaceuticals Plc ha annunciato l’acquisizione per 1 miliardo di dollari della biotech italiana Gentium SpA, società quotata al Nasdaq, per aver accesso a  Defitelio, farmaco per curare una rara condizione epatica.
Nel commentare il recente annuncio, Alessandro Sidoli, presidente di Assobiotec (Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie, facente parte di Federchimica), afferma: «Si tratta dell’ennesimo gioiello del biotech italiano che passa ad aziende a capitale straniero, a dimostrazione che questo Paese non riesce a sfruttare appieno l’eccellenza del settore biofarmaceutico italiano».
«I recenti casi di EOS, Okairos, IRB (Istituto per la Ricerca Biotecnologica), Intercept, Silicon Biosystems, e adesso quest’ultimo di Gentium, confermano l’eccellenza della ricerca biofarmaceutica italiana e dimostrano la straordinaria capacità dei nostri manager e imprenditori di attrarre capitali dall’estero e di trasformarli in ulteriore valore, dopo aver sviluppato prodotti e tecnologie innovative. Purtroppo però – continua il presidente di Assobiotec – questa ricerca d’eccellenza nel nostro Paese non riesce a tradursi in sviluppo industriale, creazione di posti di lavoro e incremento del PIL. Questo è un dato drammatico, che conferma una progressiva perdita di competitività in settori strategici per l’Italia».
«Il miliardo di dollari con cui Jazz Pharmaceuticals ha acquisito Gentium – fa notare Sidoli – è certamente una buona notizia per gli azionisti della società comasca, ma non per il Paese, dato che probabilmente non porterà valore aggiunto in termini di sviluppo industriale, occupazione qualificata e competitività del sistema paese. Dobbiamo anche registrare con amarezza come non siano più soltanto le società dei grandi paesi industriali e a forte tradizione nella ricerca biofarmaceutica, come Stati Uniti o Regno Unito, a rilevare le nostre imprese biotech, ma ormai – con tutto il rispetto per l’Irlanda – anche di altri paesi, anche se quotate al Nasdaq».
«Serve – conclude Sidoli – una chiara strategia e delle misure serie e costanti nel tempo da parte del nostro Governo, per sostenere i settori più innovativi e consentire alle nostre imprese di competere alla pari a livello internazionale, proseguendo il proprio sviluppo industriale nel nostro Paese, creando quindi ricchezza e posti di lavoro. In un periodo di crisi drammatica come quello che stiamo attraversando da anni e da cui fatichiamo ad uscire, gli investimenti in ricerca e sviluppo e la tutela delle imprese innovative devono essere al centro di qualsiasi agenda di governo. Infine, un richiamo al mondo finanziario italiano, che di fatto, a differenza di quanto è accaduto nei principali paesi industrializzati o emergenti, non sta investendo abbastanza nel settore biotech, perdendo così enormi opportunità e non contribuendo allo sviluppo di un settore che è stato determinante nel miglioramento della qualità della vita del pianeta».