EliLilllyGli investimenti a Sesto Fiorentino

Giuliano Zirulia

Eli Lilly ha inaugurato in giugno, nel suo stabilimento di Sesto Fiorentino, la seconda linea di produzione di insuline biotech, annunciando al contempo una terza fase di investimenti (70 milioni di euro) nell’impianto aperto nel 2009, oggi divenuto uno dei maggiori centri  biotecnologici d’Europa.

“Lilly ha creduto nel sistema-Italia ed ha agito con lungimiranza investendo qui” ha detto Eric Baclet, presidente e AD dell’azienda americana nel nostro paese. Qui si sono create le condizioni giuste per cogliere opportunità che altrimenti sarebbero state dirottate in altri paesi. La costruzione di una strategia di sistema è necessaria perché la competizione per gli investimenti internazionali avviene a livello globale”.

Vasta è stata la partecipazione all’evento e molto articolati gli interventi. La farmaceutica è stata definita da Marco Fortis, vice presidente Fondazione Edison, “una delle nostre principali eccellenze competitive nel commercio internazionale, uno dei settori su cui il paese dovrebbe concentrarsi perché il farmaco rappresenta il nostro nuovo “made in Italy”.

Andrea Paci (Univ. Firenze) ha citato i numeri del settore: 4° posto fra i  119 settori esportatori italiani; 174 fabbriche; 63.500 addetti, più i 60.000 dell’indotto. Importante anche il livello di qualità dell’occupazione offerta dall’industria dei farmaci: 57% di laureati e quasi il 90% di diplomati di scuola superiore.

Eli Lilly rappresenta il 30 % dell’export farmaceutico toscano, dice una ricerca dell’IRPET. La ditta produrrà in Italia, nel 2014, un PIL di 700 milioni, 400 dei quali in Toscana. Per ogni suo posto di lavoro se ne possono calcolare nell’indotto altri 5, che saliranno a 6,3 entro quattro anni.

L’alta specializzazione fa crescere i livelli di occupazione e di competenza: i 550 addetti della fine -2014 saranno 700 nel 2017, ha ricordato Bachet.

La terza linea di produzione di insuline biotecnologiche da DNA ricombinante è prevista già in azione entro il 2015. Nascerà anche una linea per fabbricare dispositivi per somministrazione di nuovi antidiabetici.

Lo stabilimento di Sesto produrrà allora 230 milioni di cartucce di insulina all’anno, 45 milioni di penne per insulina e 16,5 milioni di dispositivi auto-iniettori per nuove terapie antidiabetiche. Si vuol far diventare il polo di Sesto Fiorentino un centro di riferimento mondiale per la produzione dei nuovi farmaci biotecnologici.

Il sindaco di Sesto, Sara Biagiotti, ha premiato Andrew Hotckiss. ora presidente di Lilly Europa, ma prima general manager in Italia, per aver creduto nello sviluppo dell’alta tecnologia nel nostro paese ed aver favorito gli investimenti.