Jannsen ha deciso di investire in Italia, «ma per favorire la crescita – afferma Massimo Scaccabarozzi – sono necessarie azioni politiche incisive»

Massimo Scaccabarozzi FarmindustriaÈ quanto ribadito da  Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, al convegno di Cittadinanzattiva Innovazione farmaceutica dal punto di vista dei pazienti: ostacoli e opportunità”.

«L’Italia deve decidere dove porre le proprie risorse – precisa – se non vuole cadere nella trappola dell’economia austera e triste. Che rischia anche di fare male i conti, perché non considera quante prestazioni sanitarie potrebbero non essere necessarie con le nuove terapie. Per fare solo un esempio basterebbe chiedersi quante cirrosi, trapianti, tumori si possono evitare grazie ai nuovi medicinali contro l’epatite C».

«Bisogna superare la logica ragionieristica dei compartimenti stagni – aggiunge il presidente – per capire se la malattia non costi di più rispetto ai farmaci innovativi in termini economici e umani per i Pazienti che sperimentano sulla pelle la prova tragica della “lotteria della nascita”. Per cui chi vive in una regione può contare su elevati livelli di assistenza, mentre chi risiede in un’altra è costretto a migrare altrove per ottenere la terapia innovativa. Si genera così un pesante “spread sociale”. Un farmaco innovativo che arriva in Italia con 12-15 mesi di ritardo può essere disponibile nelle singole regioni con differenze di tempo rilevanti. E dopo almeno 350 giorni rispetto alla Germania».