Un recente studio condotto in collaborazione dall’Università di Palermo e dall’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma ha identificato un recettore cellulare che ha un ruolo essenziale nella formazione di metastasi: una scoperta che potrebbe avere importanti applicazioni per la cura del tumore del colon. Infatti, gli stessi ricercatori che pochi anni fa avevano dimostrato l’esistenza di cellule staminali cancerose (Cancer Stem Cells, CSC) nel tumore del colon, hanno ora individuato i meccanismi che permettono alle staminali tumorali di migrare attraverso i vasi sanguigni e linfatici, producendo metastasi in altre parti del corpo.
In questo lavoro si dimostra che tutte le cellule staminali del cancro colerettale (CR-CSC) esprimono sulla superficie il recettore CD44v6, risultato necessario per la loro migrazione e per la generazione di tumori metastatici. I progenitori privi di tale recettore (CD44v6−) non danno origine e metastasi ma, se trattati con citochine, iniziano ad esprimere CD44v6 e capacità metastatica.
I ricercatori hanno anche dimostrato che l’inibizione del recettore con fosfatidilinositol 3-kinasi (PI3K) eliminava selettivamente le cellule CR-CSC che presentano CD44v6 e riduceva la crescita metastatica. In gruppi di pazienti, livelli ridotti di CD44v6 sono predittivi di una maggiore probabilità di sopravvivenza. Quindi, gli autori del lavoro suggeriscono che l’espressione di CD44v6 da parte delle cellule CR-CSC rappresenti sia un marcatore funzionale del processo metastatico sia un bersaglio terapeutico del cancro colorettale.
Grazie a questa scoperta, sarà ora possibile cercare di mettere a punto farmaci capaci di disattivare il recettore o aggredire le staminali tumorali durante le prime fasi del tumore al colon.
Cell Stem Cell, 6 Marzo 2014;14 [3]: 342-356. DOI: 10.1016/j.stem.2014.01.009