In occasione del congresso annuale CROI (Annual Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections) a Seattle, AbbVie ha annunciato la pubblicazione su JAMA dei risultati della prima parte della porzione di Fase 2 dello studio in aperto di Fase 2/3 Turquoise-I che ha arruolato pazienti affetti da epatite cronica C di genotipo 1 e co-infezione da virus dell’immunodeficienza umana di tipo 1 (H HIV-1), trattati con Viekira Pak™ e ribavirina (RBV) per 12 o 24 settimane confermano che la risposta virologica sostenuta a 12 settimane dopo la fine del trattamento (risposta SVR12) è stata ottenuta dal 94% (n=29/31) dei pazienti che hanno ricevuto il trattamento per 12 settimane e dal 91% (n=29/32) dei soggetti che hanno ricevuto il trattamento per 24 settimane. I tassi di risposta SVR12 sono risultati del 91% (n=51/56) nei soggetti affetti da infezione da HCV di genotipo 1a e del 100% (n= 7/7) nei soggetti con infezione da HCV di genotipo 1b.
Viekira Pak consiste nella combinazione a dose fissa di ombitasvir 25 mg (inibitore del NS5A), paritaprevir 150 mg (inibitore della proteasi NS3/4A) e ritonavir 100 mg (inibitore di un enzima che degrada paritaprevir), somministrata una volta al giorno insieme a un pasto, e dasabuvir 250 mg (inibitore non nucleosidico della polimerasi NS5B), somministrato due volte al giorno ai pasti. Il trattamento con Viekira Pak dura 12 settimane, ad eccezione dei soggetti con infezione da HCV di genotipo 1a e cirrosi, il cui trattamento ha una durata di 24 settimane. È prevista la co-somministrazione di ribavirina (RBV 1000 mg o 1200 mg al giorno, in base al peso, in due somministrazioni giornaliere) nei pazienti con infezione HCV di genotipo 1a e in tutti i pazienti con cirrosi o sottoposti a trapianto epatico.
Viekira Pak non è raccomandato nei pazienti con compromissione epatica moderata (classe Child-Pugh B) ed è controindicato nei pazienti con compromissione epatica grave (classe Child-Pugh C) e durante il trattamento con efavirenz (Sustiva) poiché la co-somministrazione dei trattamenti è scarsamente tollerata e può provocare un innalzamento dei livelli di enzimi epatici. La componente ritonavir della formulazione di Viekira Pak è un inibitore della proteasi HIV-1 che potenzialmente si associa a resistenza selettiva contro gli inibitori della proteasi HIV-1. Al fine di ridurre questo rischio, i pazienti con co-infezione HCV/HIV-1 dovranno ricevere in aggiunta un regime antiretrovirale (ART) soppressivo. Gli eventi avversi più comuni che sono stati osservati in almeno il 10% dei pazienti arruolati nello studio Turquoise-I sono stati affaticabilità (48%), insonnia (19%), nausea (17%), mal di testa (16%), prurito (13%), tosse (11%), irritabilità (10%), e colorazione giallastra degli occhi (10%).
Lo studio Turquoise-I
Lo studio multicentrico, randomizzato e in aperto di Fase 2/3 Turquoise-I, tuttora in corso, intende valutare l’efficacia e la sicurezza di Viekira Pak (ombitasvir, paritaprevir, ritonavir [25/150/100 mg una volta al giorno] e dasabuvir [250 mg due volte al giorno]) in associazione a RBV (1000 mg o 1200 mg al giorno, in base al peso, in due somministrazioni giornaliere) per 12 o 24 settimane in pazienti adulti affetti da infezione cronica da HCV di genotipo 1, con o senza cirrosi compensata, che presentano inoltre infezione da HIV-1.
Nello studio, sono stati arruolati sia pazienti che non avevano mai ricevuto terapia in precedenza (i cosiddetti soggetti naïve al trattamento) sia soggetti per cui era fallito un trattamento pregresso con interferone peghilato e rivabirina (RBV), con un quadro immunologico stabile (livelli di cellule CD4+ ≥ 200 cellule/mm3 o CD4+ % ≥ 14%). I pazienti erano in trattamento stabile con un regime antiretrovirale per HIV-1 che comprendeva tenofovir disoproxil fumarato in associazione a emtricitabina o lamivudina, somministrato insieme a atazanavir o raltegravir potenziati da ritonavir. I pazienti in trattamento con atazanavir hanno interrotto la componente ritonavir del loro regime antiretrovirale per HIV-1 al momento di iniziare il trattamento con Viekira Pak + RBV. Atazanavir veniva assunto insieme alla dose del mattino di Viekira Pak. La componente ritonavir del regime antiretrovirale per HIV-1 veniva ripresa dopo aver completato il trattamento con Viekira Pak e RBV. Non è stata osservata una risposta in cinque pazienti, uno dei quali ha manifestato fallimento virologico, uno ha interrotto il trattamento, un paziente ha presentato recidiva e in due pazienti è stata osservata una re-infezione da HCV dopo la conclusione del trattamento. I risultati generati da questo studio suggeriscono che in questa popolazione di pazienti con co-infezione siano applicabili le stesse raccomandazioni di dosaggio indicate per i pazienti con singola infezione.
La più comune alterazione dei valori di laboratorio è stata un innalzamento dei livelli di bilirubina totale, riferito quasi interamente ai livelli di bilirubina indiretta, e non correlato a elevazioni dei livelli degli altri enzimi epatici comunemente misurati. Nel 10% dei pazienti (n= 6/63) è stato necessario ridurre la dose di RBV a causa di anemia o riduzione dei livelli di emoglobina; tutti i sei pazienti hanno ottenuto la risposta SVR12.
L’agenzia statunitense FDA ha riconosciuto a Viekira Pak priorità di valutazione oltre alla designazione di Breakthrough Therapy, ovvero terapia altamente innovativa, che viene assegnata a farmaci o regimi potenzialmente in grado di offrire un miglioramento sostanziale rispetto alle terapie attualmente disponibili.
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