Boehringer Ingelheim ha annunciato in un comunicato stampa che i risultati di un’analisi post-hoc dello studio registrativo LUME-Lung 1 confermano l’efficacia di nintedanib* in associazione a docetaxel, come terapia del carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) avanzato a istologia adenocarcinoma.
L’analisi dei dati indica che nei pazienti con adenocarcinoma che sono stati trattati con nintedanib più docetaxel, dopo chemioterapia di prima linea, il tasso di crescita del tumore è stata significativamente minore nel tempo rispetto ai pazienti che hanno ricevuto docetaxel in monoterapia.
All’inizio del trattamento, le dimensioni del tumore dei 658 pazienti con adenocarcinoma, che hanno partecipato allo studio, erano in media pari a 82,5 mm (diametro). Dopo sei mesi di trattamento, nei pazienti in trattamento con nintedanib più docetaxel la crescita nel tempo del tumore è stata inferiore di circa il 10% (9,7 mm), rispetto alla crescita misurata nei pazienti in trattamento con placebo più docetaxel (dimensione del tumore a 6 mesi: 98,4 mm con placebo più docetaxel verso 88,7 mm con nintedanib più docetaxel).
I pazienti con adenocarcinoma avanzato e con prognosi più sfavorevole hanno avuto un beneficio ancora maggiore dal trattamento con nintedanib associato a docetaxel, rispetto al docetaxel in monoterapia, dopo chemioterapia di prima linea:
- I pazienti con adenocarcinoma che hanno avuto progressione della malattia entro nove mesi dall’inizio della chemioterapia di prima linea (T<9), hanno avuto una crescita nel tempo delle dimensioni del tumore inferiore di 16,8mm a sei mesi (dimensioni del tumore al basale pari a 88,3 mm; dimensioni del tumore a 6 mesi: 114,6 mm con placebo associato a docetaxel e 97,8 mm con nintedanib associato a docetaxel; differenza di crescita nel tempo: 13%)
- I pazienti con adenocarcinoma e con progressione di malattia durante la chemioterapia di prima linea , hanno avuto una crescita nel tempo delle dimensioni del tumore inferiore di 19,7mm a sei mesi (dimensioni del tumore al basale pari a 98,1mm; dimensioni del tumore a 6 mesi: 124,7mm con placebo associato a docetaxel e 105mm con nintedanib associato a docetaxel; differenza di crescita nel tempo: 15%).
Martin Reck, lead investigator di LUME-Lung 1 ha dichiarato: «la riduzione della crescita del tumore osservata nei pazienti con adenocarcinoma in trattamento con nintedanib in associazione a docetaxel è molto incoraggiante ed è particolarmente positivo l’aver osservato un maggiore beneficio in quei pazienti con tumore in rapida progressione con la terapia di prima linea che, spesso, sono quelli con la prognosi più sfavorevole. La crescita del tumore è normalmente associata agli outcome clinici, e in quanto tale, è un parametro rilevante e di valore. Questi ultimi risultati si aggiungono ai dati già noti e confermano ulteriormente l’efficacia di nintedanib, che ha già dimostrato di prolungare la sopravvivenza complessiva oltre l’anno per questa popolazione di pazienti con tumore polmonare così difficile da trattare».
Nello studio di Fase III LUME-Lung 1, i 1.314 pazienti inclusi nello studio con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) ricorrente di stadio IIIB/IV sono stati randomizzati per ricevere nintedanib oppure placebo, entrambi in associazione a docetaxel, (randomizzazione 1:1). La crescita del tumore è stata valutata in un’analisi post-hoc pianificata, che è stata condotta utilizzando tutti i parametri rilevati e disponibili del tumore. Sono stati utilizzati modelli a effetti misti per misurare il rapporto fra il tempo intercorso dall’inizio del trattamento e le dimensioni del tumore (misurato come la somma dei diametri maggiori delle lesioni target [SLD]).
Nintedanib in associazione a docetaxel è stato approvato nell’Unione Europea nel 2014 per l’uso in pazienti adulti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) a istologia adenocarcinoma, localmente avanzato, metastatico o localmente ricorrente, dopo chemioterapia di prima linea. L’efficacia e la sicurezza di questa terapia è stata dimostrata nello studio LUME-Lung 1, in cui ha ottenuto i seguenti risultati:
- Nintedanib in associazione a docetaxel ha prolungato in modo significativo la sopravvivenza libera da progressione della malattia (PFS), rispetto a docetaxel in monoterapia in pazienti con adenocarcinoma (PFS, endpoint primario: 4,0 mesi verso 2,8 mesi)
- Nintedanib in associazione a docetaxel ha prolungato significativamente la sopravvivenza complessiva (OS), di oltre un anno, rispetto a docetaxel in monoterapia, in pazienti con adenocarcinoma (OS, endpoint secondario principale: 12,6 mesi verso 10,3 mesi)
- Nintedanib in associazione a docetaxel ha permesso a 1 paziente su 4 con adenocarcinoma di vivere per almeno due anni dopo la chemioterapia di prima linea.
Nintedanib in associazione a docetaxel ha dimostrato un profilo di eventi avversi noto e generalmente gestibile senza ulteriore impatto sulla qualità di vita globale dei pazienti rispetto a docetaxel in monoterapia. Gli eventi avversi più comuni sono stati nausea 18% vs 24%; vomito 9% vs 17%; diarrea 22% vs 42% e innalzamento degli enzimi epatici 8% vs 29%, rispettivamente per i pazienti in trattamento con docetaxel rispetto ai pazienti in trattamento con nintedanib in associazione a docetaxel.
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