Little baby get an injection
In approvazione bozza piano nazionale di prevenzione vaccinale 2016-2018. Lorenzin fa chiarezza su: sanzioni, diritto all'istruzione e ricerca delle risorse

Il mese di ottobre è stato protagonista di un intenso dibattito su vaccini e vaccinazioni. Ad accendere la discussione questa volta sono stati i dati preoccupanti del calo delle coperture vaccinali nazionali. E all’allarme le istituzioni tra cui ISS e Aifa e lo stesso Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, hanno risposto sollecitando l’approvazione del nuovo piano nazionale di prevenzione vaccinale.

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In attesa dell’approvazione della bozza del piano nazionale di prevenzione vaccinale 2016-2018, Lorenzin fa chiarezza sui punti più critici: sanzioni, diritto all’istruzione e ricerca delle risorse

Il nuovo piano nazionale di prevenzione vaccinale (PNPV) 2016-2018, al momento ancora in bozza all’esame della Commissione salute della Conferenza delle Regioni, si propone, oltre ad ampliare l’offerta vaccinale offerta dal SSN, di garantire equità di accesso ai vaccini di elevata qualità a tutta la popolazione, indipendentemente da luogo di residenza, reddito e livello socio-culturale e migliorare la comunicazione istituzionale per informare i cittadini e contrastare falsi miti. Ma non solo.

Gli obiettivi

Gli obiettivi del piano nazionale di prevenzione vaccinale sono addirittura 11, ed alcuni hanno già fatto discutere.

Vediamoli:

  1. mantenere lo stato polio-free
  2. raggiungere lo stato morbillo-free e rosolia-free
  3. garantire l’offerta attiva e gratuita delle vaccinazioni nelle fasce d’età e popolazioni a rischio anche attraverso forme di revisione e di miglioramento dell’efficienza dell’approvigionamento e della logistica del sistema vaccinale aventi come obiettivo il raggiungimento e il mantenimento delle coperture descritte più oltre
  4. aumentare l’adesione consapevole alle vaccinazioni nella popolazione generale anche attraverso la conduzione di campagne di vaccinazione per il consolidamento della copertura vaccinale
  5. contrastare le disuguaglianze, promuovendo interventi vaccinali nei gruppi di popolazioni marginalizzati o particolarmente vulnerabili
  6. completare l’informatizzazione delle anagrafi vaccinali interoperabili a livello regionale e nazionale tra di loro e con altre basi di dati (malattie infettive, eventi avversi, residenti/assistiti)
  7. migliorare la sorveglianza delle malattie prevenibili con vaccinazione
  8. promuovere, nella popolazione generale e nei professionisti sanitari, una cultura delle vaccinazioni coerente con i principi guida del presente Piano, descritto come “10 punti per il futuro delle vaccinazioni in Italia”
  9. sostenere, a tutti i livelli, il senso di responsabilità degli operatori sanitari, dipendenti e convenzionati con il SSN, e la piena adesione alle finalità di tutela della salute collettiva che si realizzano attraverso i programmi vaccinali, prevedendo adeguati interventi sanzionatori qualora sia identificato un comportamento di inadempienza
  10. attivare un percorso di revisione e standardizzazione dei criteri per l’individuazione del nesso di causalità ai fini del riconoscimento dell’indennizzo, ai sensi della legge 210/1992, per i danneggiati da vaccinazione, coinvolgendo le altre istituzioni competenti (Ministero della Difesa)
  11. favorire attraverso una collaborazione tra le Istituzioni Nazionali e le Società Scientifiche la ricerca e l’informazione scientifica indipendente sui vaccini

Spetta agli Ordini decidere quando sanzionare una mancata prestazione sanitaria

Alcuni punti sono risultati da subito critici e hanno sollevato un vero e proprio “caos mediatico”, recentemente smorzato dal Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenuto in Aula alla Camera lo scorso 21 ottobre.

Innanzitutto sono state particolarmente criticate le modalità suggerite nel punto 9 del PNPV per favorire la totale adesione al programma vaccinale, e che prevedrebbero possibili sanzioni o addirittura radiazioni per i medici restii a vaccinare. A tal proposito, rispondendo all’interrogazione n. 3-01782 presentata da Vittoria D’Incecco, la Lorenzin ha specificato il ruolo degli Ordini, ai quali «spetta valutare se e quando una mancata prestazione sanitaria possa tradursi in un comportamento deontologicamente non corretto».

Diritto all’istruzione garantito per tutti, vaccinati e non vaccinati

Tra le modalità per “spingere” la vaccinazione, si è poi paventato la possibilità di vietare ai bambini non vaccinati di frequentare la scuola dell’obbligo. Si tratta di un’ipotesi al momento non valida, dal momento che, come ha spiegato la Lorenzin, la normativa vigente prevede nei casi di mancata presentazione della certificazione comprovante l’avvenuta vaccinazione, che il dirigente scolastico comunichi entro 5 giorni il nominativo alla ASL di competenza perché la stessa intervenga per i tempestivi adempimenti.

L’intervento previsto dal PNPV non è quindi quello di “lasciare fuori dalla porta il bambino non vaccinato”, ma piuttosto  il sistema è «finalizzato a far scattare l’allerta e a consentire alle ASL, informate tempestivamente, di intervenire senza tuttavia pregiudicare il diritto all’istruzione dei bambini»

“Nessun legame tra vaccini e autismo”

Tra le motivazioni che rendono restia la popolazione a vaccinare vi è il problema di sicurezza.

Anche a questo riguardo il Ministro della Salute si è pronunciato (interrogazione n. 3-01783 sulle iniziative volte a garantire la soglia di sicurezza della copertura vaccinale) dichiarando che tra i vaccini e malattie come autismo ed epilessia:

«non esiste alcuna correlazione. Questo è stato dimostrato chiaramente da numerosi studi condotti dai più importanti centri scientifici al mondo. Il paradosso è che abbiamo i Paesi del Terzo e del Quarto mondo che ci chiedono aiuto per vaccinare i loro figli e noi rinunciamo a vaccinare i nostri. In un mondo globale, dove più di 4 milioni di persone al giorno prendono l’aeroplano, dove viaggiano le merci, le persone sui treni, in un mondo in cui non ci sono più confini, credo che riappropriarci di una cultura scientifica, che faccia perno sull’evidenza scientifica e no su falsi miti che circolano in luoghi non autorizzati, sia un dovere anche di questo Parlamento, che può fare tanto in materia di formazione, informazione divulgazione».

Risorse. Aggiornamento dei Lea?

Il costo complessivo dei vaccini inseriti nel calendario vaccinale secondo il prezzo corrente viene stimato 620 milioni di euro. Tale cifra, si legge nel documento, “‘potrebbe essere rivista secondo meccanismi negoziali che permettano, ad esempio, di diminuire il costo unitario del vaccino in proporzione al raggiungimento di tassi di copertura progressivamente più elevati”. Nel documento si sottolinea tuttavia che ”non tutte le amministrazioni regionali hanno impostate e realizzato strutture organizzative stabili in grado di gestire il prevedibile e auspicabile incremento dei volumi di attività determinati dall’adozione del nuovo calendario”. A questo proposito il  Piano nazionale sembra prevedere anche l’istituzione di un Fondo nazionale per i vaccini che possa “cofinanziare le regioni in difficoltà“. Inoltre viene annunciata la “revisione dei Livelli essenziali di assistenza  (Lea) che permetterà l’inclusione aggiornata del calendario vaccinale e dei relativi indicatori di copertura nei Lea”.

I costi per garantire la copertura vaccinale sono elevati, ma il valore che essa può portare sono molto elevati se pensiamo, come si legge sul documento del PNPV, che “per ogni euro investito in vaccini lo Stato può ricavare da 4 a 24 euro semplicemente dai costi malattia evitati. ”

Sulla necessità di mettere in atto strategie per trovare le risorse necessarie per una copertura vaccinale totale del nostro territorio si è pronunciata anche Beatrice Lorenzin che ha dichiarato:

«Le risorse si devono trovare, si possono trovare».

Per approfondire

Interrogazione n. 3-01782 completa relativa a “iniziative urgenti volte a garantire la copertura vaccinale della popolazione italiana, anche tramite adeguate campagne informative”

Interrogazione n. 3-01783 completa relativa a “iniziative volte a garantire la soglia di sicurezza della copertura vaccinale nel nostro Paese”