Gilead ha annunciato in un comunicato stampa che la Commissione Europea ha autorizzato la combinazione E/C/F/TAF per il trattamento delle infezioni da HIV.

Il regime in singola compressa basato su TAF ha dimostrato un’elevata efficacia e parametri renali e ossei migliorati, rispetto ai regimi basati su TDF.

HIV aids storia trattamenti
Infografica sulla storia dell’HIV e sull’evoluzione dei trattamenti

L’Autorizzazione all’Immissione in Commercio per il regime in singola compressa (elvitegravir 150 mg/cobicistat 150 mg/emtricitabina 200 mg/tenofovir alafenamide 10 mg, o E/C/F/TAF) da assumere una volta al giorno per il trattamento delle infezioni da HIV è stata rilasciata in data 23 novembre 2015 e si è basata su un programma clinico di Fase III sull’HIV condotto su oltre 3500 pazienti in 21 Paesi, che includeva  pazienti naïve al trattamento, pazienti con soppressione virologica, soggetti con insufficienza renale e adolescenti. Tale autorizzazione consente la commercializzazione di E/C/F/TAF in tutti i 28 Paesi della UE.

L’AIC è supportata, in particolare, dai dati a 48 settimane di due studi di Fase III tuttora in corso (Studio 104 e Studio 111), condotti su 1733 pazienti adulti naïve al trattamento nei quali il regime ha raggiunto il suo endpoint primario di non inferiorità rispetto a E/C/F/TDF (elvitegravir 150 mg, cobicistat 150 mg, emtricitabina 200 mg e tenofovir disoproxil fumarato 300 mg,). Nell’analisi combinata degli studi, il 92,4% dei pazienti che assumevano E/C/F/TAF e il 90,4% dei pazienti che assumevano E/C/F/TDF hanno avuto livelli di HIV-1 RNA inferiori a 50 copie/ml alla settimana 48. Alcuni specifici parametri renali e ossei hanno favorito E/C/F/TAF rispetto a E/C/F/TDF.

Inoltre, l’approvazione è supportata da uno studio di Fase III (Studio 109) condotto su pazienti adulti in soppressione virologica randomizzati a continuare a ricevere il regime basato su TDF o a passare a E/C/F/TAF. Lo studio ha arruolato 1436 soggetti. Alla settimana 48 il passaggio a E/C/F/TAF è risultato essere statisticamente superiore alla prosecuzione dei regimi basati su TDF, in base alle percentuali di pazienti con livelli di HIV-1 RNA inferiori a 50 copie/ml. I pazienti trattati con E/C/F/TAF hanno anche dimostrato miglioramenti in alcuni parametri ossei e renali rispetto a coloro che sono rimasti al regime di base con TDF. Infine, anche i dati provenienti da due studi che hanno valutato E/C/F/TAF in adolescenti naïve al trattamento e in pazienti adulti con soppressione virologica e con insufficienza renale da lieve a moderata (eGFR tra 30 e 69 ml/min) hanno supportato l’approvazione.

E/C/F/TAF è indicato nella UE per il trattamento degli adulti e degli adolescenti (a partire dai 12 anni e di almeno 35 kg di peso) con infezione da HIV-1 senza mutazioni note associate a resistenza alla classe degli inibitori dell’integrasi, emtricitabina o tenofovir.

«Oggi le terapie antiretrovirali vengono prescritte in una quota crescente di pazienti HIV-positivi con concomitanti comorbositĂ , a carico di cuore, rene e ossa, piĂą frequenti nella popolazione piĂą anziana. Preservare tali organi e apparati dalle tossicitĂ  croniche degli antiretrovirali è obbiettivo prioritario della terapia, al fine di garantire efficacia clinica, sicurezza e una durata prolungata del trattamento – ha dichiarato Andrea Antinori, direttore della UnitĂ  di HIV/AIDS, Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma –  Il nuovo farmaco a base di E/C/F/TAF, rispetto ai regimi contenenti TDF, presenta caratteristiche di elevata potenza antivirale e un significativo risparmio di tossicitĂ , in particolare quelle a carico di rene e osso, sia nei pazienti che iniziano il trattamento, sia in coloro che modificano la terapia in condizioni di giĂ  raggiunta soppressione virale. Rappresenta il primo farmaco che contiene, in una singola compressa, sia un inibitore delle integrasi, l’elvitegravir, sia il TAF, un nuovo analogo nucleosidico ad alta concentrazione intracellulare, di elevata potenza e tollerabilitĂ . Per tali motivi, il nuovo farmaco rappresenta una opzione terapeutica fortemente innovativa nei casi candidati o giĂ  in trattamento con regimi basati su TDF, che costituiscono oggi la stragrande maggioranza dei pazienti in terapia».

Tenofovir alafenamide (TAF)

TAF è il profarmaco ad azione mirata di tenofovir che ha dimostrato negli studi clinici, in combinazione con altri farmaci antiretrovirali una potente efficacia antivirale, simile a quella di TDF (tenofovir disoproxil fumarato) di Gilead – ma a una dose pari a meno di un decimo – oltre a un miglioramento, rilevato nei marker surrogati, dei parametri di sicurezza renale e ossa rispetto a TDF. I dati dimostrano che, poiché TAF entra nelle cellule – ivi incluse le cellule infette da HIV – in modo più efficiente di TDF, può essere somministrato a dosaggi più bassi, con una conseguente circolazione di tenofovir nel sangue inferiore del 91%.

Altri regimi a base di TAF per il trattamento delle infezioni da HIV

Oltre a E/C/F/TAF, sono attualmente in fase di valutazione da parte dell’EMA altri due regimi basati su TAF. Il primo è un’associazione sperimentale a dose fissa di emtricitabina 200 mg e tenofovir alafenamide 25 o 10 mg (F/TAF), da usare in combinazione con altri agenti antiretrovirali. Il secondo è un regime sperimentale in singola compressa da assumere una volta al giorno, che combina emtricitabina 200 mg, tenofovir alafenamide 25 mg e rilpivirina 25 mg (R/F/TAF). Emtricitabina e tenofovir alafenamide sono molecole registrate da Gilead, mentre rilpivirina è di Janssen Sciences Ireland, una delle aziende farmaceutiche Janssen di Johnson & Johnson.

F/TAF e R/F/TAF sono prodotti sperimentali, e la loro efficacia e sicurezza non sono ancora state stabilite nell’Unione europea.

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