Nuova tecnica di imaging consentirà di comprendere precocemente se la chemioterapia sta funzionando, senza dover aspettare la riduzione della massa tumorale. Studio Cancer Research Cambridge UK
Nuova tecnica di imaging consentirà di comprendere precocemente se la chemioterapia sta funzionando, senza dover aspettare la riduzione della massa tumorale. Studio Cancer Research Cambridge UK

Potrebbero bastare pochi giorni, o anche meno, per verificare se la terapia chemioterapica è efficace sul tumore che si sta trattando, grazie a una tecnica innovativa di imaging attualmente in sperimentazione su un paziente oncologico nel Regno Unito.

Nuova tecnica di imaging consentirà di comprendere precocemente se la chemioterapia sta funzionando, senza dover aspettare la riduzione della massa tumorale. Studio Cancer Research Cambridge UK
Nuova tecnica di imaging consentirà di comprendere precocemente se la chemioterapia sta funzionando, senza dover aspettare la riduzione della massa tumorale. Studio Cancer Research Cambridge UK

Il paziente fa parte di uno studio condotto dal Cancer Research UK Cambrige Institute, che coinvolge malati oncologici affetti da diversi tipi di tumori. Lo studio, finanziato da diverse organizzazioni tra le quali la Wellcome Trust Award, e primo nel suo genere in Europa, potrebbe aiutare a indirizzare la terapia, individuando molto precocemente i pazienti  non responder a un certo trattamento e consentendo quindi loro di modificare il piano di cura.

Come funziona

L’idea su cui si basa la nuova tecnica di imaging è quella di andare a verificare l’utilizzo di piruvato, un prodotto di degradazione del glucosio, da parte delle cellule tumorali. È infatti noto che le cellule cancerose utilizzano il glucosio in modo diverso rispetto alle cellule sane per produrre energia.

Al paziente, che ha iniziato la terapia, viene iniettato un marcatore a base di piruvato legato al tracciante non radioattivo carbonio 13 (C-13). Dopo il tempo necessario al marcatore di diffondersi in tutto il corpo, il paziente viene sottoposto a Risonanza Magnetica. Questa tecnica consente di valutare la velocità di utilizzo e degradazione del piruvato da parte delle cellule tumorali e quindi di comprendere quanto la chemioterapia stia rallentando o meno questo processo (uccidendo le cellule cancerose).

Se le aspettative vengono confermate, questa tecnica dovrebbe consentire ai medici di comprendere rapidamente se un farmaco sta funzionando nel loro paziente, senza dover aspettare la riduzione fisica della massa tumorale.

«Siamo molto contenti di essere il primo gruppo al di fuori degli Stati Uniti a testare questa tecnica – co-responsabile dello studio Kevin brindle (Cancer Research UK Cambridge). – Ci auguriamo di poter migliorare e garantire al più presto terapie personalizzate ai pazienti oncologici, risparmiando loro mesi di terapie tossiche non necessarie».

«Nella prossima fase dello studio – afferma Emma Smith, science information manager al Cancer Research UK Cambridge – dovremo raccogliere e analizzare i dati per comprendere se questa tecnica di imaging fornisce una fotografia precoce e accurata della capacità della terapia chemioterapica di uccidere le cellule tumorali».